Venerdì 26 Aprile 2024

CR7 e urlo Morata al 92’: Juve ottavi da brividi

Il Ferencvaros spaventa Pirlo, pari di Ronaldo: quando la serata sembra storta, ecco lo spagnolo entrato al posto di uno spento Dybala

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di Paolo Grilli

I fantasmi del passato stavano facendo rotta sullo Stadium – erano quelli della finale di Coppa delle Fiere Juve-Ferencvaros del 1965, che arrise ai magiari – ma poi ci hanno pensato i soliti Ronaldo e Morata a raddrizzare le cose per i bianconeri dopo la rete di Uzuni e il lungo gelo nel primo tempo. Qualificazione in tasca, ma che faticaccia.

Certo la Signora non si immaginava un esame così in salita contro gli ungheresi, niente più che compatti e reattivi in assenza di campioni certificati. E invece Pirlo ha rischiato di incocciare l’iceberg in una serata che tutti immaginavano placida, pur trattandosi della tempestosa Champions.

Una Juve dall’inceppamento troppo facile ha faticato a lungo, appesa al desiderio di un numero di Ronaldo che poi è arrivato, ma che ha avuto tutte le fattezze del lampo in un grigiore diffuso che certo Dybala non ha aiutato troppo a rischiarare: meritava miglior fortuna il suo tiro al volo in avvio su suggerimento di CR7, ma nel complesso la Joya non è riuscito a scrollarsi di dosso i dubbi e le ruggini di un inizio di stagione dimenticabile.

Un passo indietro evidente sul piano del gioco, quello di ieri della Signora dopo il pari di Roma e la vittoria con il Cagliari. Forse il pensiero del 4-0 facile dell’andata ha frenato lo spirito della corazzata, che non può certo nascondersi dietro lo scivolone di Danilo per giustificare un primo tempo giocato a lungo sotto non solo nel punteggio, ma anche nell’atteggiamento. Davvero allarmante che la Juve non abbia saputo dettare legge contro l’avversaria più abbordabile del giorone, già piegata senza fatica a Budapest.

Nemmeno le assenze in difesa possono ovviamente fare da parafulmine per un gioco che solo nella ripresa ha ripreso i connotati tanto cari a Pirlo: fino al gol del sollievo.

L’ingresso del pacchetto Morata-Kulusevski-Chiesa ha alzato come ovvio i giri,

Si dirà che i due pali nella ripresa, con Bernardeschi e Morata prima del gol allo scadere dello spagnolo, possano pure sancire una dose di sfortuna non indifferente, ma la Juve deve guadagnarsi sul campo il pass vero verso le zone nobili di questa Champions. Pirlo ha detto che non si può più aspettare e sperimentare, l’impressione è che il rodaggio non sia affatto finito. Ma con Ronaldo e Morata, puoi permetterti di avere certi difetti.