Mercoledì 24 Aprile 2024

Chissà se la panchina per Allegri è Real

Max fermo da 19 mesi ma sempre gettonato. Ora ci provano i Blancos e lo vuole la Roma. E lui ha sempre più credito nonostante la vacanza

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di Paolo Franci

Non c’è dubbio su chi sarà la Grande Attrazione del salotto buono degli allenatori. Anche se poi di acqua - pardon di partite - ne dovrà passare sotto i ponti da qui all’Europeo. Un nome, anzi, ’IL’ nome (sì con la maiuscola) è quello di Max Allegri. Ci ha provato e ci sta provando la Roma, che ha spedito il nuovo direttore generale e pure un po’ ds Pinto, a parlare con Max a Milano. I due, pizzicati, hanno inscenato la recita della coincidenza alla quale è difficile credere, considerando la passione di Friedkin per l’ex Juve. La Roma però, aspetta in doppia filaperchè dalle parti di Madrid, dove Zidane se la passa malino, stanno pensando a un futuro senza Zizou. La dirigenza madrilena è pronta a fare testa coda dopo le recenti figuracce puntando decisa su un big della panchina. La tradizione italiana, dunque, che ha già visto vincere Capello e stravincere Ancelotti, potrebbe proseguire con il conte (con la minuscola) Max, così come ha titolato una rivista spagnola. D’altra parte, là dove la Champions è amore ossessivo non dimenticano che Max per due volte è arrivato in finale.

A rinforzare l’ipotesi del Made in Italy sulla sacra panca del Bernabeu, ci ha pensato il solitamente informatissimo ’Sport’, giornale spagnolo che ha spiegato come Zizou, l’uomo delle tre Champions consecutive, sia al minimo storico del rapporto con club e piazza, delusa dal piatto insipido dal punto di vista del gioco e dalla gestione dal (non semplice) piano di rinnovamento della rosa. Il numero uno merengue Florentino Perez avrebbe inviato segnali di approccio a Max, già corteggiato in passato. La Roma dovrà dunque agire in ’subordine’ perchè è chiaro che tra le due panchine (e i due ingaggi...) non può esserci partita. A maggior ragione considerando la non certo eccelsa disponibilità economica del club giallorosso, necessaria ad accontentare Max sul mercato. Il club giallorosso giocherà la carta del progetto a lungo termine con Max al centro del progetto, ma Madrid resta Madrid e quindi non è vero che tutte le strade portino a Roma. Non quelle di Max. Nel frattempo, se i Blues di Abramovich si sono sistemati con Tuchel, quelli di Aurelio de Laurentiis, vivono ore di tregua nel tormentone Gattuso. Un fatto è certo: quando a Napoli inizia la tiritera del rapporto in crisi tra Adl e il tecnico, di solito non finisce benissimo. E’ già successo e succederà ancora e non è un caso che Snai abbia sfornato quota calda (4,00) per il ritorno di Benitez. E allora, ’Padre Gattuso’ così come si è definito quando gli hanno chiesto se se la sentirebbe di dare le dimissioni ("non sono padre Pio..."), è in bilico - eppure ha la stessa media punti, 1,89, di Gasperini - tanto quanto lo è Paulo Fonseca, che ha scelto di giocarsela facendo fuori (per ora) Dzeko. Se le cose dovessero precipitare, l’alternativa immediata a Paulo sarebbe Sarri, con Allegri sempre sullo sfondo. E se dovesse andare male con il Verona, dopo il caos derby-Spezia, si tornerebbe nella bufera, sebbene - forse assai ingenuamente e comunque in eccesso di ottimismo - i bookmaker come Planetwin365 ad esempio, piazzino la quota per la vittoria della Roma con il super Verona di Juric, appena a 1,60. Perlomeno ottimisti, considerando anche le assenze pesanti. In ogni caso, cambiare non è che poi sia tutta questa grande idea, a volte. Per dire: Liverani incassava 0,75 punti a partita con il Parma, il suo sostituto D’Aversa appena 0,33. Iachini è ancora in vantaggio su Prandelli (di poco: 1,14 contro 1,08). Poi, due pareggiotti un po’ così per Nicola che ha preso il posto di Giampaolo, mentre il crac vero è il pragmatico Ballardini: 1,83 punti a partita, più di SImone Inzaghi e settimo posto nella classifica di rendimento dei tecnici.