Mercoledì 24 Aprile 2024

Napoli ko contro il Wolfsburg. Cosa ha funzionato e cosa no

Male la difesa e il centrocampo, apparso troppo sbilanciato, mentre si salva un attacco sempre più ai piedi di Milik

Arkadiusz Milik

Arkadiusz Milik

Napoli, 12 agosto 2018 - Il giorno dopo il pesante ko contro il Wolfsburg porta con sé i tanti interrogativi lasciati da un'amichevole disputata ad appena una settimana dall'inizio del campionato. UNA MEDIANA IMPROPONIBILE - Sul banco degli imputati una fase difensiva preoccupante perché imputabile a una metodologia di gioco squilibrata che in un certo senso ricorda l'era Benitez. Bocciato in particolare il centrocampo composto da Hamsik, Fabian e Zielinski: tre giocatori troppo offensivi schierati contemporaneamente che hanno letteralmente spianato la strada alle ripartenze dei tedeschi. Inoltre, le frequenti incursioni nella trequarti avversaria si sono rivelate spesso sterili e poco incisive negli ultimi 20 metri, almeno quando non sono nate dai piedi di un ispiratissimo Milik, senza dubbio il migliore in campo e non solo per il gol del momentaneo pareggio: il polacco, saldato il salatissimo conto con la malasorte, si candida a diventare finalmente il faro di un attacco nel quale invece perde terreno Inglese, diventato la terza opzione come testimoniato dal suo mancato ingresso contro il Wolfsburg. Più che colpa dell'ex Chievo il merito è di un Mertens che, nonostante la condizione fisica ancora deficitaria, si dimostra tuttora un uomo simbolo di un Napoli ancora alla ricerca di sé. ALLAN IMPRESCINDIBILE - E' vero che l'ossatura della rosa titolare, tolti i soli Reina e Jorginho, è rimasta la stessa della scorsa stagione, ma il modo di giocare è totalmente rivoluzionato, al punto che l'intesa perfetta sperimentata nell'era Sarri è lontana. Le difficoltà poi sono state esacerbate dalle scelte di Ancelotti, reo di aver lasciato fuori Allan, il pistone irrinunciabile della mediana del Napoli sia in fase offensiva che difensiva, come dimostrano gli esperimenti del ritiro di Dimaro con il brasiliano impegnato come terzino destro. Il tempo degli esperimenti però è finito e da martedì gli azzurri saranno impegnati nella preparazione dell'esordio di campionato contro la Lazio. L'amichevole di ieri, oltre alle note stonate, ha lasciato in eredità delle certezze dalle quali ripartire. Una è obbligata e si chiama Karnezis tra i pali, ma va sottolineata la crescita del greco rispetto ai disastri di Dublino. Le altre, in attesa che difensori e centrocampisti trovino la forma dei giorni d'oro, albergano in attacco, reparto nel quale nelle amichevoli internazionali hanno brillato i soli Milik e Callejon: un po' poco per un Napoli che vuole lottare su tutti i fronti.