Mercoledì 24 Aprile 2024

Napoli, le due facce della sessione estiva di mercato

Grazie agli innesti di Osimhen, Petagna, Bakayoko e Rrahmani la rosa azzurra ne esce rinforzata, ma sul bilancio pesano le mancate cessioni di Koulibaly e Milik e quella a basso prezzo di Allan

Kalidou Koulibaly (Ansa)

Kalidou Koulibaly (Ansa)

Napoli, 6 ottobre 2020 - Un mercato a due facce: per il Napoli la sessione terminata ieri non ha visto vie di mezzo, con una netta discrepanza tra il successo delle operazioni in entrata e il flop delle cessioni. Fatta eccezione per gli addii minori, quelli volti ad alleggerire la rosa, tutte le maxi partenze programmate da Aurelio De Laurentiis si sono risolte in un nulla di fatto. L'unica nota lieta in tal senso è arrivata da Allan, ma anche in questo caso il sorriso diventa presto un ghigno appena si spulciano le cifre: il brasiliano è passato all'Everton per 25 milioni, praticamente meno della metà del suo valore di listino di appena pochi mesi prima. Il deprezzamento del cartellino di Allan ha radici lontane: colpa del calo delle prestazioni del mediano ma pure delle pretese del patron, spesso troppo alte al punto da scoraggiare anche i club più facoltosi.

Il copione si è ripetuto con Kalidou Koulibaly e stavolta, almeno sul piano economico, è andata addirittura peggio, visto che la cessione non si è mai concretizzata: la notizia potrebbe non essere cattiva per Gennaro Gattuso, a patto ovviamente che il senegalese torni il difensore roccioso ammirato in passato. Resta però l'aspetto burocratico, quello che magari piace meno ai tifosi ma che esiste, eccome se esiste: il Napoli rischia infatti di scrivere un passivo pesantissimo a bilancio che avrebbe trovato sollievo solo con l'addio di Koulibaly per gli 80 milioni agognati ma mai arrivati ai quali si sarebbe sommato un risparmio di 36 milioni per l'ingaggio. Ancora più spinoso il futuro di Arkadiusz Milik, che potrebbe restare fuori rosa fino a gennaio per poi addirittura salutare a zero.

Tutto invece è andato a gonfie vele sul fronte delle entrate: la ciliegina sulla torta è stato l'innesto di Tiémoué Bakayoko, non in stile Napoli per quanto riguarda la formula (prestito secco). In effetti non è da De Laurentiis nemmeno spendere 80 milioni per un giocatore: è improbabile che Victor Osimhen possa diventare fonte di plusvalenza, ma la speranza del patron e dei tifosi è che grazie al suo apporto arrivino trofei e soddisfazioni. Sono funzionali al progetto anche gli acquisti di Andrea Petagna e Amir Rrahmani, che si candidano a diventare alternative di lusso rispettivamente per attacco e difesa di un Napoli che sul campo esce rinforzato dalla sessione di mercato appena chiusa. E sul piano finanziario? Lì la musica sembra diversa, specialmente alla luce della mancata qualificazione in Champions League.