Venerdì 26 Aprile 2024

Mondiali femminili, le "reggae girlz" sfidano l'Italia. Merito della figlia di Bob Marley

Cedella Marley prese in mano le "reggae girlz" in un periodo buio: non c'era nemmeno il cambio della divisa. La figlia di Bob ha sponsorizzato, ha fatto raccolta fondi, e criticato la federazione 'maschilista'

Cedella Marley con l'attaccante del Brasile Marta De Silva (Facebook)

Cedella Marley con l'attaccante del Brasile Marta De Silva (Facebook)

Roma, 13 giugno 2019 - La Nazionale italiana di calcio femminile torna in campo per il secondo impegno mondiale, le avversarie sono le ragazze giamaicane, le "reggae girlz", un nome che oltre ad essere neturalmente legato alle origini musicali dell'Isola, è ancor più azzeccato per la persona che le ha fatte rinascere dopo un periodo buio: Cedella Marley, la figlia maggiore del re della reggae Bob.

Allo stadio Auguste Delaune di Reims, le azzurre di Milena Bertolini affronteranno la prima squadra caraibica nella storia del calcio femminile a partecipare alla fase finale del torneo. Ma per arrivare a questo le ragazze giamaicane hanno dovuto uscire da un periodo buio, tradite anche dalla propria federazione, e rinascere con l'aiuto di Cedella.

Dopo la mancata qualificazione ai Giochi Olimpici del 2008 a Pechino, infatti, la Federazione calcio giamaicana (Jff) aveva deciso di smantellare la squadra femminile per mancanza di fondi. Mancavano anche le magliette di ricambio, come testimonia Sashana Campbell, centrocampista della Giamaica. La calciatrice ha raccontato le difficoltà nei tre anni seguenti, in cui a fine partita lei e le sue compagne si trovavano in imbarazzo: quando le avversarie chiedevano di scambiarsi la maglia con loro dovevano rifiuitare perchè era l'unica in dotazione.

La svolta arrivò nel 2014 quando il figlio di Cedella Marley, Skip, le portò un volantino in cui si chiedeva di aiutare le ragazze e il calcio femminile giamaicano.  

La figlia di Bob Marley, imprenditrice di successo, e molto impegnata sul piano sociale, ha deciso di aiutarle nella racccolta fondi. E subito si era resa conto la federazione di Kingston non aveva compiuto gli stessi tagli per la squadra maschile: una discriminazione di genere più che una scelta sportiva. 

Cedella quindi ha preso in mano la situazione, mettendo a disposizione risorse direttamente di tasca propria, convincendo gli sponsor, e attaccando la Federazione per il suo 'maschilismo'. Poi, quanto figlia del più famoso cantante giamaicano, ha anche inciso l'inno con i fratelli Stephen e Damian, "Strike Hard", tira forte. 

Infine, ormai il vero capo della nazionale femminile giamaicana, ha anche scelto l'allenatore, Hue Menzies, ingaggiato nonostante la proposta poco allettante: "Non possiamo pagarti". 

Cedella in questi anni è diventata l'ambasciatrice della squadra e la sua prima tifosa: "Avevano bisogno di aiuto: sono donne, gli hanno detto che non potevano praticare uno sport che amano, quindi ci siamo sentite coinvolte ed eccoci qui".

Il logo della Bob Marley Foundation campeggia in primo piano sulle maglie della squadra giamaicana. E ora è tutt'altra musica: alle qualificazioni per i Mondiali le ragazze del reggae le hanno 'suonate' alle avversarie co9n una bella serie di vittorie. 

L'accesso ai Mondiale è stato conqusitato nell'ottobre 2018, in Texas, quando le "reggae girlz" hanno battuto ai rigori Panama nello spareggio e si sono assicurate per la prima volta un posto tra le migliori del mondo. 

"Adesso, forse, gli uomini in Giamaica le prenderanno sul serio", ha subito detto Cedella, che in un'intervista ha confessato: "Mio padre avrebbe fatto il tifo per loro".