Venerdì 26 Aprile 2024

Milan-Inter è già la prima svolta dell’anno

Chi vince va in vetta e Inzaghi può addirittura staccare i rivali: stadio esaurito, grande attesa per una sfida da grandi numeri

Charles De Ketelaere e Rafael Leao (Ansa)

Charles De Ketelaere e Rafael Leao (Ansa)

di Ilaria Checchi

Il concetto è chiaro e non ammette interpretazioni: "Conta come si gioca, non come si arriva alla partita". Stefano Pioli non ha dubbi e sa che il suo Milan si presenta al derby di oggi con la giusta mentalità, cattiveria e voglia di cancellare lo scialbo pari in Emilia. Poche incertezze sulla formazione e una scelta quasi obbligata in attacco: con Rebic out e Origi recuperato ma destinato alla panchina, il tecnico parmense fa all-in su Giroud, l’uomo che lo scorso 5 febbraio ha ribaltato la stracittadina segnando una doppietta micidiale dopo il vantaggio di Perisic. "Olivier è importante per lo spessore caratteriale e tecnico, certi ricordi possono fare bene" ammette Pioli. Altri tempi, certo, ma la fame del francese resta la stessa: "Voglio di nuovo decidere il derby" ha dichiarato alla vigilia. La formula magica per tingere di rossonero la Madonnina è tutta nell’abilità di vincere i tanti duelli in campo, nei centimetri e nel fisico ma soprattutto nella lucidità, una qualità che dovrà restare ai massimi livelli fino al triplice fischio. In tribuna anche Gerry Cardinale, Paul e Gordon Singer: "La nuova proprietà incontrerà la squadra – racconta il tecnico -. Ho conosciuto Cardinale, ha molta passione, entusiasmo e la stessa ambizione di rendere il Milan un club solido". Una continuità con Elliot che si è palesata anche nel mercato appena chiuso ("Non è giusto giocare quattro partite con la sessione ancora aperta" la critica di Pioli), investendo su giovani di talento e prospettiva, che ha portato la rosa rossonera a quota 30 elementi, utile secondo l’allenatore in una stagione tanto intensa.

Titolarissimi in campo, dunque, con Tonali e Bennacer in mediana, Messias preferibile a Saelemaekers e De Ketelaere alla sua prima stracittadina: "E’ forte, quando abbiamo palla diventa un giocatore da cercare, sia sui piedi che negli spazi. In fase di non possesso occorrerà lavorare tutti insieme".

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di Giulio Mola

Ora che è calato il sipario sul calciomercato più snervante delle ultime stagioni, si inizia a far sul serio. Sabato da “sballo“ a San Siro per un derby incerto e senza i 'totem' Ibra e Lukaku, ma con una gran voglia di riscatto dell’Inter dopo l’ultima beffarda stracittadina del 5 febbraio. Questa è un’altra partita, le squadre arrivano al match non da prime della classe anche se Handanovic e soci ancora una volta sono davanti e hanno la possibilità di staccare i rivali e prendersi momentaneamente la vetta. Di sicuro il mercato ha regalato un’Inter ancora più completa. E’ tornato Lukaku ("La speranza è di recuperarlo prima della sosta", fa sapere Inzaghi), sono andati via giocatori fuori dal progetto, la proprietà ha resistito alle offerte per i top player (ieri l’Equipe ha svelato un retroscena: Al-Khelafi, numero uno del Psg, furioso con i nerazzurri dopo i continui rifiuti a cedere Skriniar e addirittura la minaccia a Zhang di prendere lo slovacco a parametro zero la prossima stagione) e il monte ingaggi è stato abbattuto. Vero, Perisic è partito e a sinistra i conti non tornano (oggi si giocano la maglia in tre: Darmian, Gosens e Dimarco) ma l’allenatore ha ritrovato il sorriso dopo il “via libera“ di Suning per Acerbi, che completa il reparto.

"Un giocatore che ha tantissima esperienza, ha già lavorato con me. È importante sia in campo che fuori", sembra tirare un sospiro di sollievo il tecnico che oggi dovrebbe recuperare Bastoni. Poi inquadra il match: "Si affrontano due squadre forti e le partite sono tutte molto equilibrate, decise da singoli episodi. Bisognerà fare la differenza". E scegliere gli uomini giusti. Perché i dubbi non riguardano solo la fascia mancina ma pure l’attacco, dove Dzeko e Correa sono in ballottaggio per una maglia. "Martedì Correa ha fatto benissimo e ha segnato, Dzeko ha svolto un gran lavoro". Indizi zero. Del resto nei prossimi due mesi ci sarà spazio per tutti. «Sarà un tour de force da qui a novembre e cercheremo di migliorarci a ogni allenamento e di partita in partita. La ricetta? Servirà cattiveria e determinazione, i duelli saranno importantissimi".