Martedì 30 Aprile 2024

Italia-Usa, formazioni ufficiali e orari tv dell'amichevole di stasera

Partita a Genk (Belgio). Da Sensi a Tonali, passando per Kean e Grifo, Mancini lancia una Nazionale inedita: "Sono curioso di vederli"

Roberto Mancini (Ansa)

Roberto Mancini (Ansa)

Roma, 20 novembre 2018 - La Nazionale del futuro debutta questa sera in Belgio. Dopo l'uscita dell'Italia dalle Final Four della Nations League, il ct Roberto Mancini vuole guardare avanti. L'amichevole Italia-Usa, in onda questa sera su Rai 1 dalle ore 20:45, sarà un campo di prova per testare i giovani campioni del domani. Tanti i volti nuovi che potrebbero debuttare allo stadio Luminus Arena (Genk). Da Sensi a Tonali, passando per il baby bianconero Kean e Grifo. Prosegue così la politica sui giovani del ct azzurro. "Sono curioso di vederli", dice il Mancio in attesa del match di stasera. 

Fformazioni ufficiali:

Italia: (4-3-3): Sirigu; Emerson Palmieri, Bonucci, Acerbi, De Sciglio; Verratti, Sensi, Barella; Berardi, Lasagna, Chiesa. Ct: Mancini

Usa (3-5-2): Horvath; Carter-Vickers, Zimmerman, Long, Cannon, Delgado, Adams, Acosta, Moore; Pulisic, Sargent. Ct: Sarachan

Arbitro: Cüneyt Çakır

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Rispose, anni fa Roberto Mancini, a chi gli sottolineava quanto fosse bravo a costruire dalle fondamenta un club vincente, dopo il trionfo con il City: "Una volta però, mi piacerebbe trovare tutto pronto per vincere...". Comprensibile. Ma sarà per il prossimo giro, visto che la briga che s’è preso con la Nazionale del ‘dopo Svezia’. E non solo, perchè affiancando l’opera di costruzione della squadra che dovrà qualificarsi per l’Europeo del 2020, il Mancio ha parallelamente edificato una sorta di Città dei Ragazzi. Zaniolo, Tonali, Mancini, Sensi, Kean e prima ancora Mandragora. Alcuni dei quali chiamati prima di aver consumato un minuto in Serie A, o addirittura con la prospettiva di farlo chissà quando. Perchè? Il ct ai primi di settembre disse un paio di cosette sulla convocazione di Zaniolo, che rilette ora, danno l’idea del progetto NextGen. Tipo: "I giovani? E’ il momento più basso. Molti di quelli che stanno in panchina sono più bravi degli stranieri che giocano. Dobbiamo cercarli, capirli, per vedere cosa potranno darci in futuro". Dunque, l’idea era ed è parecchio ardita e ambiziosa: dare spazio ai giovani in Nazionale compensando quella mancanza di occasioni che gli riservano i loro club. Li chiama, si abituano al gruppo azzurro, si allenano con i big, lui che degli stage non sa che farsene. Li fa salire sull’auto in corsa, insomma e così li prepara accorciando i tempi. Un modo per costruire il percorso azzurro dei più promettenti e talentuosi con l’idea di ritrovarsi a metà dell’opera – in chiave azzurra – quando alcuni di questi si imporranno nel calcio dei big. Eppoi, c’è anche il messaggio, forte sulle porte della Nazionale aperte a chiunque, come un sogno a portata di tutti e proibito a nessuno, a prescindere da chance e minutaggi con i club di appartenenza – anzi, ribaltando il concetto del mettersi in luce nei club per essere chiamati in Nazionale – azzerando anche il luogo comune del "piccolo club, esperienza limitata". Nicolò Barella ne è esempio tangibile . Una spinta psicologica a dare il meglio assai notevole, per i nostri talenti. Contro gli Usa, qualcuno di questi ragazzi lo vedremo all’opera. Perchè se il Mancio dice sul più celebrato dei suoi Millenial, Tonali: "Siamo qui per vedere giocatori come lui, e anche io sono curioso di vederli...", vuol dire che il ragazzo del Brescia questa sera assaggerà il campo. La partenza contro gli Usa però, sarà con i migliori: "Se stanno bene quelli che hanno giocato sabato allora potrebbero giocare tutti più altri sei", che poi sono i cambi previsti. E se per Sensi potrebbe aprirsi la via della maglia da titolare visto che Jorginho è tornato a casa, sperano di avere uno spicchio di chance anche Kean – i bookmaker britannici impazziscono per lui: Stanleybet quota un suo gol a 4,00 – e gli altri, anche se in principio in attacco ci si affiderà a Lasagna, il meno celebrato dei nomi per il problema del gol, che magari potrebbe stupire, e candidarsi da titolare là dove non riusciamo a buttarla dentro.