Mercoledì 24 Aprile 2024

Chievo, altra sconfitta. Ventura: "Prendetemi per demente, ma sono contento"

I clivensi finiscono k.o. anche contro il Sassuolo. Ma il tecnico gialloblù sottolinea: "Gruppo in crescita. Qua per salvare il Chievo e far crescere i giovani"

Giampiero Ventura

Giampiero Ventura

Verona, 4 novembre 2018 - Tre sconfitte su tre: per ora la cura Ventura non ha giovato al Chievo Verona, che continua a perdere e a restare desolatamente in fondo alla classifica. Il quart'ultimo posto - il primo buono per la permanenza in serie A - dista dieci punti. Eppure Giampiero Ventura non ha nessuna intenzione di rassegnarsi, anche dopo il k.o. interno con il Sassuolo. "Comincio subito a dire che sono contento. Capisco che possa passare anche per demente visto che abbiamo perso la terza partita consecutiva della mia gestione, ma devo guardare necessariamente oltre al risultato e allora dico che sono soddisfatto della prestazione", ha raccontato a fine partita l'ex commissario tecnico della Nazionale.

"Non abbiamo mai sofferto e la rete del Sassuolo nella prima frazione è stata casuale. Nella ripresa abbiamo alzato l'intensità e l'aggressività, almeno per 70 minuti la squadra ha giocato alla pari con un Sassuolo che nel corso dell'estate ha fatto investimenti importanti. Dobbiamo capirci bene e fissare gli obiettivi di questa stagione. Penso che l'obiettivo sia salvare il Chievo, ma soprattutto farlo con questo gruppo - sottolinea Ventura - Ragazzi del '97, '98 qualcuno anche del 2000. Se riusciamo a farlo con questi giocatori sarà fondamentale per il futuro del club. Io devo lavorare per creare i presupposti giusti per poter vincere le partite. Contro il Sassuolo questi presupposti si sono intravisti e sono dell'idea che questo gruppo abbia fornito un'altra prestazione in crescita. Se per arrivare a questo dovremo passare per altre sconfitte, pazienza. Ma la strada l'abbiamo tracciata e dobbiamo continuare a percorrerla".

La pazienza della società gialloblù però durerà così a lungo? Del resto, Ventura era stato chiamato per dare una scossa e per iniziare a raggranellare punti. Due obiettivi invece per ora falliti: la sensazione è che se il vento non dovesse cambiare, allora a Verona potrebbe andare in scena un'altra rivoluzione in panchina.