Sabato 27 Aprile 2024

‘Bez’ sventola il 46 di Vale Il primo podio è da favola

Gara da sogno per il ragazzo dell’Academy, il Dottore ora svetta anche da patron

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Il suo sogno era di arrivare in MotoGp. Di vincere gare e, chissà, pure il Mondiale. Intanto è arrivato il primo podio in top class da matricola. All’undicesimo Gp, nell’università del motociclismo. Ad Assen, dove mai ha raccolto grandi soddisfazioni, nemmeno ai tempi di Moto3 e Moto2. Il primo podio è arrivato nel momento migliore. Appena scollinata la metà della stagione e alla vigilia di un mese e mezzo di vacanza utile per rimettere a fuoco gli obiettivi.

"E’ un risultato fantastico, non ho parole", tira il fiato il ‘Bez’. Il posto d’onore in Olanda è "difficile da spiegare", ma "il team è stato pazzesco, ha fatto qualcosa di incredibile per aver reso possibile una gara così".

Marco Bezzecchi da Rimini, classe 1998, è partito subito senza esitazione e "mi sono detto ‘prova a stare con Pecco e poi vediamo cosa ci scappa fuori’. Ci sono riuscito anche se non da vicinissimo". E ci è scappato il battesimo del podio in MotoGp su una pista che, comunque, "mi piace di brutto". Merito della squadra e di chi l’ha svezzato e cresciuto. E lui, il ‘Bez’ rientra ai box sventolando la bandiera gialla col numero 46. Il numero di Valentino Rossi. E guarda il caso: Bezzecchi è il 46° italiano a salire sul podio della top class. Solo coincidenze? Certo è che "Vale è sempre stato il mio mito, è uno dei più grandi, sono un suo tifoso sfegatato e spudorato". E "quando sono riuscito a entrare nell’Academy è stato come realizzare il sogno di sempre", coltivato già da bambino quando gironzolava nell’officina di papà Vito a guardare i motori. Quell’officina dove tiene tutte le tute di quando era piccolo, l’ultima minimoto e le moto da allenamento. Quel regalo lo riceve a Natale del 2016.

Da allora il ‘Bez’ è uno dei ragazzi dell’Academy. Fino ad essere arruolato nel team VR46 in Moto2, stagioni 2020 e 2021, prima con il fratello di Vale Luca Marini, poi con Celestino Vietti. A Valencia 2021 l’annuncio del passaggio in MotoGp. La promozione sul campo di quello scorpione "un po’ permaloso" ma che "le paranoie non sono cosa siano", con quel casco di riccioli in testa che "sono un po’ difficili da gestire, ma i capelli non si toccano", che in pista mette istinto, divertimento e rispetto, con una enorme voglia di mettere in mostra il proprio talento. Sempre inseguendo quel sogno chiamato Mondiale. "D’ora in poi spero di riuscire a essere sempre competitivo così. E adesso, posso andarmene in vacanza felice".

Marco Galvani