Venerdì 26 Aprile 2024

Atalanta come la Nazionale, unisce l’Italia

Tutto il paese stasera tifa per la Dea contro il Paris Saint Germain: in palio la semifinale e la rivincita di Bergamo contro il destino. .

di Fabrizio Carcano

Stasera l’Atalanta vuole essere Davide contro il gigante Golia. La piccola Dea bergamasca, rappresentante di una provincia che supera di poco il milione di abitanti, contro la corazzata Paris St Germain. Sulla carta, guardando alle rose, al valore dei giocatori e alla differenza di budget (sei volte superiore quello dei parigini), non ci sarebbe partita. Eppure i bookmakers nelle ultime settimane hanno quasi equiparato le quote: la vittoria dei francesi data a 2, quella dei bergamaschi a 3.

Il presidente atalantino Antonio Percassi l’ha definita la partita del secolo, il punto più alto dei 113 anni di storia nerazzurra.

Ad essere pignoli non è così: nel 1988 l’Atalanta di Mondonico e capitan Stromberg da assoluta debuttante europea arrivò in semifinale di Coppa delle Coppe contro i belgi del Malines.

Stavolta però è la Champions, un’altra vetrina.

Fischio d’inizio alle 21 nella cattedrale deserta del maestoso Da Luz. Bergamo si fermerà, con lo sguardo rivolto ai televisori. Nonostante le paure, che restano vive nella provincia più colpita dal Covid con i suoi 6000 morti, ci saranno maxi schermi all’aperto, negli oratori, nei circoli, nei ristoranti, in una città che guarda a queste finali di Lisbona come ad una rivincita sul destino. Il popolo atalantino crede nell’impresa, non solo stasera, ma addirittura nella finale.

"Sappiamo che è difficile ma non impossibile: in gara secca può succedere di tutto", è la sintesi del veterano Marten De Roon. Mentre Gian Piero Gasperini ha ricordato: "Abbiamo una grande motivazione per tutto quello che abbiamo vissuto negli scorsi mesi. Il PSG è una grande squadra, che domina il calcio francese da anni, ha grandi giocatori, ma siamo arrivati qui superando avversari difficili e abbiamo la convinzione di poter fare bene".

Dea reduce da un girone di ritorno vinto con 43 punti, aperto e chiuso da due sconfitte casalinghe: in mezzo 13 vittorie e 4 pareggi. Tra giugno e luglio una striscia di sette vittorie e un pareggio. Poi una leggera flessione nello sprint chiuso al terzo posto.

Nerazzurri senza Ilicic, che di fatto non ha più giocato da marzo, e senza il portiere titolare Gollini: tra i pali ci sarà Marco Sportiello, reduce dall’incubo Covid, quattro tamponi positivi tra marzo e aprile. Finora non ha giocato molto: solo otto presenze in stagione, nelle gare contro le ultime in classifica dove non servivano interventi miracolosi. Ha avuto il suo battesimo del fuoco nella notte di Valencia dove si è contagiato: stasera toccherà ai suoi guanti respingere Neymar e compagni.