Venerdì 26 Aprile 2024

Sua Maestà il Brunello Un altro anno d’oro "Il nostro brand sempre più apprezzato"

L’entusiasmo di Bindocci, presidente del Consorzio, per gli ultimi dati: sette milioni di bottiglie vendute e un + 8 per cento in Cina. E alla fiera di Verona arriva una ’corazzata’ di 135 produttori .

Sua Maestà il Brunello  Un altro anno d’oro  "Il nostro brand  sempre più apprezzato"

Sua Maestà il Brunello Un altro anno d’oro "Il nostro brand sempre più apprezzato"

di Paolo

Pellegrini

Il segnale più significativo è forse il +8% messo a segno in Cina. Ma tutti gli indicatori convergono su un dato: anche il 2022 è stato un anno d’oro per Sua Maestà il Brunello di Montalcino, principe dei rossi toscani e tra i più blasonati e apprezzati dell’intero Vigneto Italia. Che si presenta come una piccola corazzata al Vinitaly: 135 le aziende presenti, di cui 63 nella collettiva del Consorzio (padiglione 9 Toscana, stand B6). Dove ci sarà anche un bell’appuntamento, in agenda subito all’apertura, domenica 2 alle 11: la degustazione riservata su invito Brunello ten years challenge – A projection of ten years. A lookback and beyond, condotta da Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano ma anche enfant du pays.

Ma si diceva delle cifre. Già a novembre in occasione di Benvenuto Brunello – il Consorzio ha infatti deciso di staccarsi dalle Anteprime dei vini di Toscana in programma a febbraio – mostravano ottimi risultati, con 7 milioni di bottiglie vendute, una proiezione di affari verso i 250 milioni di euro e un aumento del 21,5% del prezzo medio della bottiglia, a 27 euro franco cantina. Risultati già capaci di confermare il boom del 2021 con il suo record di bottiglie vendute, 11 milioni e mezzo come negli anni d’oro 2008 e 2010, +37% sul 2020 anno della pandemia, con un +108% delle bottiglie di Riserva (solo per restare al Brunello, poi c’è il boom del Rosso doc a +10% per 6 milioni e mezzo di bottiglie), e con il mercato dello sfuso – vitale per chi non imbottiglia – a +28% tra i 950 e i 1.150 euro per ettolitro.

Numeri poi confermati dalle rilevazioni dell’Osservatorio Prezzi sull’andamento del 2022: vendite a +18% in valore e a +7% in volume su un’annata magica per le 214 aziende che operano sui 3.500 ettari coltivati a vite (di cui 2.100 a Brunello docg, sempre gli stessi da 25 anni, 510 a Rosso doc, 50 a Moscadello doc, 480 a Sant’Antimo doc e 360 ad altri vini), almeno secondo il panel monitorato dall’Osservatorio. Due dati per tutti, sempre relativi al 2022: è stato messo in vendita ben il 94% della consistenza iniziale dell’annata 2017, mentre la ‘stellare’ Riserva 2016 ha registrato il sold out.

I mercati. L’Italia assorbe un terzo del prodotto, e resta al primo posto, chiudendo l’anno a +19% in volume e +27% in valore. All’estero, la piazza di riferimento restano gli Stati Uniti, che acquistano un altro terzo del Brunello, ben seguiti da Canada, Germania e Svizzera, mentre arretra la domanda del Regno Unito.

Entusiastico il commento di Fabrizio Bindocci, confermato alla presidenza del Consorzio che di recente ha chiamato alla direzione Andrea Machetti: "Lo scorso anno – dice Bindocci – le nostre imprese sono riuscite a fare ancora meglio del già fortunato biennio precedente, e questo fa particolarmente piacere. In primo luogo, perché è la dimostrazione di come il nostro brand territoriale sia sempre più apprezzato nel mondo a prescindere dal blasone delle singole annate; poi perché il risultato è stato raggiunto nonostante una dotazione della nuova annata commerciale 2017 di circa il 15% inferiore rispetto a quella precedente. ‘Consolidamento’ – conclude – sarà la parola chiave di un 2023 che si apre con molte insidie di carattere congiunturale, da conseguire attraverso un’attività intensa di promozione e posizionamento in Italia e all’estero".

Dopo Vinitaly, a giugno a Montalcino si terrà Red Montalcino, dedicata al boom del Rosso che piace tanto ai giovani, e poi a novembre sarà la volta di Benvenuto Brunello, con replica in diversi Paesi chiave.