Daniela Mastroberardino, ci fotografa l’associazione che presiede?
"Le Donne del Vino, dopo un intenso 2023 in cui abbiamo festeggiato i 35 anni della fondazione, hanno cominciato un 2024 con tante altre attività e nuovi progetti. Un’associazione piena di vita, al passo con i tempi, come dimostrano i numeri in continua crescita e che ci vedono prossime al traguardo delle 1150 socie. Siamo non solo produttrici, anche se una su due lo è, ma anche ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste e tante nuove figure che si muovono intorno alla comunicazione del vino. Da quel lontano 1988 comprendemmo l’importanza di coinvolgere nella promozione della figura femminile in questo settore e della cultura del vino i punti di vista di tutte le varie figure professionali. Oggi questo approccio può apparire ovvio, ma allora è stato innovativo".
Qual è la rappresentanza sul territorio?
"Negli anni degli esordi eravamo presenti quasi esclusivamente al Centro-nord, oggi Le Donne del Vino sono in tutte le regioni. Nel 2024 la top 5 delle prime delegazioni per numero di associate è costituta da Piemonte, Veneto e Toscana alla pari, Sicilia e Lombardia; il 46% delle donne del vino sono ancora concentrate al Nord, ma con crescita costante e continua nel centro-sud".
Prossimi progetti e obiettivi?
"Gli obiettivi restano la promozione del vino e della figura femminile nella filiera, con un occhio attento al bere consapevole, senza dimenticare la formazione, i giovani, il lavoro per portare la nostra voce nelle istituzioni. Molta attenzione al sociale sin dagli inizi, ma anche all’educazione del consumatore. Negli ultimi anni è cresciuto l’impegno nella comunicazione, con alcuni dei progetti figli della pandemia. Tra i più significativi Future tutorial: In quel periodo drammatico molte donne del vino sono entrate direttamente nelle case delle associate con video tutorial su varie tematiche legate al settore vitivinicolo".
Altri progetti?
"Le Ricette del Vino è il primo ricettario che rovescia la prospettiva dell’abbinamento, partendo dal vino per arrivare al piatto tipico del territorio. Tra le iniziative, una delle più significative e fiore all’occhiello dell’Associazione è il progetto di formazione D-Vino: l’obiettivo è introdurre il vino fra le materie di studio degli Istituti Turistici e Alberghieri di tutta Italia, partito in tre regioni pilota nell’anno scolastico 2021/2022 e arrivato nel 2022/2023 alla sperimentazione in tutta Italia. L’attività prosegue, ma confidiamo che l’invito possa essere accolto dal Ministero per dar vita ad un’offerta formativa strutturata. L’enoturismo, infatti, può essere importantissimo per la destagionalizzazione del turismo italiano, ma per continuare a crescere necessita di addetti formati".
Al Vinitaly avete in serbo qualche iniziativa in particolare?
"Donne, vino e cultura è il tema del 2024 che racchiude tutti i nostri valori: l’amore per la terra, la salvaguardia del paesaggio, in particolare quello vitivinicolo, che rappresenta un patrimonio culturale di gran valore. Cultura è anche consapevolezza di sé e del proprio mondo e i due nuovi progetti che stanno per vedere la luce e verranno presentati a Vinitaly non potevano nascere sotto migliori auspici. Essenze di Vite sarà in collaborazione con Ais e Vino, Donne e Segreti sarà in collaborazione con la Regione Puglia. Entrambi hanno come radice l’idea di lavorare per promuovere una cultura di parità, in particolare l’iniziativa con Ais è volta a fornire opportunità professionali. Siamo donne che lavorano, quindi consapevoli di quanto la realizzazione attraverso la professione e l’indipendenza economica siano strumenti importanti per riuscire ad essere protagoniste del proprio destino".
Il vino e le donne: come descriverebbe questo binomio?
"Tradizionalmente alle donne si attribuisce una preferenza per vini bianchi e bollicine anche se questi dati non sono omogenei in tutte le indagini e anzi spesso, i rossi compaiono in cima alle preferenze. Tendono a spendere meno degli uomini nell’acquisto e collocano il consumo del vino nei momenti di convivialità, con una predilezione per le occasioni fuori casa. Anche nel comportamento di acquisto le donne si distinguono. Sono più attente degli uomini al packaging, amano colori come il viola, il rosso, le tinte pastello, mentre gli uomini preferiscono nero, grigio e blu. Si dimostrano molto pragmatiche nella scelta, comprano i vini un po’ come i vestiti, in base all’occasione e questo sta rivoluzionando, addirittura, l’organizzazione degli scaffali nei negozi. Inoltre, le donne sono influenzate dal proprio assaggio, dai consigli di amici e parenti, dal venditore, dunque dal passaparola, mentre non seguono molto guide, riviste specializzate e le trasmissioni televisive".
Enoturismo: molte di voi sono impegnate su questo fronte.
"Il turismo del vino italiano è rosa: il 28% delle imprese aperte al pubblico ha solo personale femminile, il 27% una prevalenza femminile e solo il 6,1% ha uno staff tutto maschile alla wine hospitality. Questa scelta potrebbe collegarsi alla particolare predisposizione delle donne alle relazioni. Si assiste, però, anche alla crescita delle donne fra i visitatori. Un esempio tangibile di questo cambiamento è il film Wine Country del 2019 in cui 6 amiche fanno un winery tour a Napa in California. Se confrontiamo questa pellicola con Sideways, in viaggio con Jack del 2004 con due protagonisti uomini, vediamo cosa è successo in 15 anni nel turismo del vino".