Mobilità sostenibile in Italia: qual è la situazione?

Analisi / La campagna di Legambiente rivela la necessità di migliorare qualità dell'aria, sicurezza stradale e offerta di trasporto pubblico

Rimane alto il numero di auto circolanti

Rimane alto il numero di auto circolanti

Alle città italiane manca ancora tanto per raggiungere gli obiettivi di mobilità, riduzione delle emissioni e sicurezza prefissati per il 2030, come emerso dal bilancio finale della campagna itinerante di Legambiente Clean Cities. L'iniziativa ha visitato 18 città italiane e tutte hanno superato i futuri limiti di legge per la qualità dell'aria e mostrano ritardi rispetto agli indici di sicurezza, servizi e infrastrutture di mobilità sostenibile. Ci sono tuttavia differenze territoriali significative. Alcune città, come Catania, Perugia, Avellino e Roma, hanno tassi di motorizzazione più elevati rispetto ad altre, mentre solo Milano e Genova si avvicinano al limite UE di 35 auto ogni 100 abitanti. Troppe registrano un numero elevato di feriti e morti in incidenti stradali e sono lontane dagli obiettivi di dimezzamento delle vittime della strada al 2030 stabiliti dal Piano Nazionale Sicurezza Stradale. Inoltre, spessopresentano una scarsa offerta di trasporto pubblico e mancano di alternative adeguate come i mezzi in sharing. Questa tendenza è ravvisabile soprattutto ad Avellino, Palermo, Prato, Perugia, Pescara, Catania e Napoli. Per quanto riguarda l'estensione della rete stradale a velocità ridotta (30 km/h), siamo ancora molto lontani dagli obiettivi indicativi che Legambiente propone, pari all'80% delle strade urbane. Durante l'evento, è stato presentato il sondaggio Ipsos-Legambiente "Tipi mobili nelle città italiane", che ha analizzato le abitudini di mobilità. Dai risultati emerge che i comportamenti degli italiani riguardo alla mobilità sono molto segmentatie richiedono una risposta diversa a seconda del caso. Ad esempio, il 23% del campione nazionale è rappresentato dagli "aperti al pubblico", cioè coloro che userebbero di più i mezzi pubblici e condivisi a fronte di un potenziamento dei servizi e una diminuzione dei costi. A Milano sono il 25%, a Napoli il 24%, a Torino il 23%, a Firenze 18%, a Roma il 16%. Il 19% del campione nazionale è invece rappresentato dagli "obbligati ma insoddisfatti", che preferiscono camminare o andare in bicicletta.