L’accordo raggiunto lo scorso dicembre tra Parlamento e Consiglio Europeo sul Regolamento Ecodesign, nell'ambito del Green Deal europeo e del nuovo piano d’azione per l’economia circolare, è un punto di svolta epocale. Le imprese, infatti, dovranno focalizzarsi sulla fase iniziale di ricerca e sviluppo anziché su quella finale del ciclo di vita, favorendo così la progettazione ecocompatibile dei prodotti allo scopo di renderli durevoli, riparabili e riciclabili. Il pacchetto normativo amplierà la gamma di prodotti coperti dalla legislazione, attualmente limitata solo al settore energia, includendo quelli di ferro, acciaio, alluminio, prodotti tessili (in particolare indumenti e calzature), mobili, pneumatici, detergenti, vernici, lubrificanti e prodotti chimici. In particolare, sarà vietata la distruzione di prodotti tessili e calzature invenduti, sarà incentivata la promozione di prodotti tessili circolari per contrastare il fenomeno del fast fashion, verrà introdotto il passaporto digitale (un sistema di etichettatura per avere accesso immediato alle informazioni sulla sostenibilità del prodotto) e saranno contrastate le pratiche associate all’obsolescenza precoce o programmata. Inoltre, le imprese dovranno anche considerare la proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio finalizzata ad impedire il fenomeno del greenwashing, dichiarazioni ambientali sleali o ingannevoli, l’uso di marchi di sostenibilità e strumenti di informazione inattendibili e non trasparenti.
SostenibilitàIn arrivo nuovi standard UE nell'ambito del Green Deal