Lunedì 6 Maggio 2024

Una "Vetrina" piena di sapori autentici

Il progetto che promuove i valori della cultura enogastronomica. Ristoranti e botteghe ambasciatori del territorio

Una "Vetrina" piena di sapori autentici

Una "Vetrina" piena di sapori autentici

FIRENZE

Il viaggio avviene, da sempre, anche attraverso i sapori. E, in Toscana, la valorizzazione del turismo enogastronomico ha una lunga storia. Già nel 2000 è stato infatti lanciato Vetrina Toscana, il progetto di marketing territoriale che unisce turismo, commercio e produzione agricola attraverso il "saper fare" di ristoranti e botteghe che diventano ambasciatori del territorio. Circa duemila imprese che vanno a comporre la più grande rete regionale italiana di questo genere. Il progetto promuove tutte quelle realtà che esprimono l’identità del territorio e valorizza la cultura enogastronomica come attrattore turistico, in modo completamente gratuito per le imprese. La sostenibilità è uno dei pilastri su cui si incentra Vetrina Toscana: dall’utilizzo dei prodotti locali, al ricorso al biologico e alla filiera corta, dalla stagionalità al rispetto dell’identità del territorio, dalla cucina circolare, fino al plastic free. Negli ultimi anni, la Regione Toscana ha puntato ancor più su questo progetto, avviando un percorso di revisione e di rilancio, in collaborazione con Toscana Promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana. Tra le principali novità, un rafforzamento dell’interazione tra il comparto agricolo e quello del commercio che passa anche dall’ampliamento delle categorie che possono entrare a far parte della rete: agriturismi e cantine, frantoi e tutte le realtà di produzione che permettono "esperienze", ma anche vetrine virtuali di e-commerce toscano e aziende di catering. Infine, grazie al progetto Vetrina Toscana Breakfast, è stato autorizzato l’ingresso delle strutture alberghiere, di quelle ricettive all’aria aperta e degli stabilimenti balneari. Fra l’altro, negli ultimi anni, entrare a far parte di "Vetrina Toscana" è diventato più facile. Infatti non occorre più sottoscrivere un disciplinare: l’adesione avviene attraverso la sottoscrizione di un manifesto dei valori che ne fa prevalere adesso la scelta etica e di identità territoriale.