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Obesità, la scoperta dei quattro fenotipi per interventi mirati

Dieta, sovrappeso e farmaci: l'analisi al congresso della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (Sinuc)

06/10/2023

L’obesità è una malattia cronica e multifattoriale che sta colpendo sempre più persone in tutto il mondo. La sua prevalenza continua ad aumentare, tanto da essere definita una epidemia globale dall’Oms. A fronte di queste evidenze è fondamentale comprendere come e perché alcune persone prendono peso per trovare strategie di intervento efficaci.

 

Non esiste una sola obesità, ma almeno quattro diverse tipologie, quattro fenotipi. Individuare per ciascun paziente quale sia il suo fenotipo aiuta a indirizzarlo al trattamento più efficace. È uno dei dati emersi dal VI Congresso Nazionale della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (Sinuc) a Roma, sulla base di uno studio pubblicato su Obesity, ovvero l’approccio terapeutico guidato dal fenotipo, che ha portato a una maggiore perdita di peso rispetto al trattamento generico.

 

Ecco la catalogazione della malattia in quattro fenotipi: 1 cervello affamato, 2 fame emotiva, 3 intestino affamato 4 combustione lenta. Il cervello affamato è controllato dall’asse cervello-intestino e richiede un maggiore apporto calorico per raggiungere la sazietà. La fame emotiva si riferisce al desiderio di mangiare per fronteggiare emozioni positive o negative. L’intestino affamato è caratterizzato da una durata anormale di sazietà e da un rapido svuotamento gastrico. La combustione lenta si riferisce a un rallentamento del metabolismo.

 

Nel definire i quattro fenotipi Alessio Molfino, professore associato di medicina interna alla Sapienza, Università di Roma, spiega che l’obesità è una forma di malnutrizione da eccesso, ed è influenzata da fattori alimentari, genetici, emotivi e sociali, rendendo difficile il trattamento. L’asse intestino-cervello, che regola la comunicazione tra il sistema digestivo e il sistema nervoso centrale, gioca un ruolo chiave nella regolazione dell’appetito e della sazietà. Ogni fenotipo di obesità mostra comportamenti e caratteristiche peculiari. Ad esempio, il fenotipo del cervello affamato porta a un’elevata assunzione di calorie prima di raggiungere la sazietà, mentre il fenotipo della fame emotiva è caratterizzato da un elevato livello di ansia, depressione e coinvolgimento emotivo nel mangiare. Il fenotipo intestino affamato si riferisce a un rapido svuotamento gastrico, mentre il fenotipo a combustione lenta indica un rallentamento del metabolismo.

 

Con questo approccio, l’identificazione dei fenotipi può aiutare a sviluppare interventi mirati e personalizzati per perdere peso. Questa comprensione è fondamentale per affrontare l’epidemia globale di sovrappeso e migliorare la salute delle persone. Come rammenta, infatti, Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc, l’obesità una malattia eterogenea, e la perdita di peso a lungo termine rappresenta ancora una mission impossibile. Dal 1980, gli indici di sovrappeso sono più che raddoppiati nel mondo.

 

Ad offrire ulteriori speranze sono anche i nuovi farmaci antiobesità (AOM), che stanno emergendo come opzioni interessanti per il trattamento della patologia. Tuttavia, la risposta precoce al trattamento, definita come una perdita di peso superiore al 5% nei primi tre mesi, sembra essere l’unico predittore di successo a lungo termine con i farmaci.