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Modernista, etnica o molecolare? Torna in auge la cucina futurista

La voglia di sperimentare gusti esotici e abbinamenti insoliti sta contagiando tutti i consumatori, dai millennial alla Gen-Z

15/07/2023
Woman eating avocado and taking selfie - Immagine: Crediti ISTOCKPHOTO

L’innovazione sul piatto, la voglia di sperimentare abbinamenti insoliti, gusti esotici: si spiegano così le contaminazioni che spesso contraddistinguono la dieta moderna. Detto in altri termini, la curiosità muove il nostro appetito. Ecco perché la cucina futurista, con i suoi concetti stravaganti, sta influenzando tuttora l’immaginario degli italiani, chef e clienti, più di quanto si possa pensare.

 

Osservatorio

Giuseppe Fatati, presidente dell’Osservatorio Nestlé e numero uno di Italian Obesity Network, ammette che il manifesto della cucina futurista ha condizionato il nostro modo di concepire l’alimentazione. Studi scientifici hanno ipotizzato che i recettori del gusto presenti nel cavo orale, nel palato, siano diffusi, anche se in maniera meno specifica, nel tratto gastroenterico, influenzando la risposta metabolica al cibo ingerito.

 

Si tende oggi a mangiare in fretta senza assaporare, ma la fisiologia ci viene incontro riservandoci una seconda possibilità, quella di sperimentare il gusto anche dopo che il bolo alimentare è sceso nello stomaco.

 

Innovazione

Secondo l’ultimo studio dell’Osservatorio Nestlé, il 63% degli italiani afferma di conoscere la cucina futurista, anche se solo il 37% ne conosce davvero i dettagli. Nonostante ciò, l’85% degli italiani segue i principi fondamentali di questa scuola di pensiero senza saperlo. Ma di cosa stiamo parlando? La cucina futurista è un filone di quel movimento artistico e culturale che ha rivoluzionato il modo di concepire l’arte, questo filone avrebbe influenzato i fondamentali dell’enogastronomia moderna, introducendo nuove forme estetiche nella composizione delle pietanze, e audaci combinazioni degli ingredienti, ispirando addirittura gli chef della nouvelle cuisine, fusion, etnica e molecolare.

 

TikTok rappresenta oggi come oggi una risorsa di ricerca per la generazione Z, che si affida anche alle recensioni sui ristoranti presenti sulla piattaforma. I giovani preferiscono i video brevi per farsi un’idea sulla qualità del cibo e dell’ambiente, prima di prenotare. Secondo i trend di Google, circa il 40% dei giovani consulta i social media per scegliere dove mangiare. Ma gli orientamenti della gen-Z stanno contagiando anche il mondo degli adulti: più della metà dei millennial (53%) hanno visitato o ordinato almeno una volta da un ristorante dopo averlo visto su TikTok.

 

Equilibrio

La tradizione vuole che la pasta sopravviva a qualsiasi tendenza. Ma gli italiani, anche quelli tradizionalisti affezionati alla vecchia trattoria, o gli amici di Slow Food che difendono i valori, hanno abbracciato l’idea di aspettarsi una recondita armonia tra forma e colore nella presentazione dei piatti, per portare a casa un’esperienza sensoriale completa.

 

Inoltre, gli abbinamenti contrastanti di sapori, come dolce-salato o dolce-piccante, sono diventati una pratica diffusa. Allo stesso modo, molti italiani hanno iniziato a inventare nomi unici per piatti e ricette, esprimendo la propria personalità attraverso il cibo. Queste abitudini sono particolarmente comuni tra i giovani adulti, tra i 25 e i 44 anni: favorevoli agli accostamenti inusuali, sensibili a un’impostazione creativa e originale dei menù, attratta dalla varietà di colori delle ricette.

 

I successi della cucina modernista, molecolare e d’avanguardia sono confermati dai consensi riscossi dai ristoranti spagnoli DriverXo e Disfrutar, che si posizionano ai primi posti nella classifica di The World’s 50 Best Restaurants, e dal crescente interesse nei confronti di Alchemist a Copenaghen. Gli italiani d’altra parte non sono da meno, e andrebbero opportunamente valorizzati.

 

Etichetta

In conclusione, la cucina innovativa, e la corrente futurista della gastronomia, scopre sempre inedite soluzioni assecondando la globalizzazione e i movimenti demografici, da un lato, mentre dall’altro lato i consumatori esprimono un forte desiderio di empowerment, l’esigenza di ottenere informazioni nutrizionali dettagliate anche al ristorante. Gli italiani, inconsapevolmente, seguono già i principi di questa cucina informata, rendendo i pasti non solo un’esperienza sensoriale, ma anche salutare, ricca di creatività e fondata su basi scientifiche.