Roma, 7 marzo 2024 – Nuova inchiesta della Procura dei Minori di Roma sull’uso di Bikinioff e la diffusioni delle sue foto di nudo false, l’app che impiega tecniche di DeepFake per realizzare fotomontaggi di donne spogliate dei vestiti partendo da immagini vere. La nuova indagine riguarda tre studenti di età tra i 14 e 15 anni e si riferisce a un secondo episodio avvenuto in un istituto superiore di Latina, una fatto che arriva dopo un’analoga denuncia della diffusione di immagini generate con Bikinioff avvenuta lo scorso settembre sempre in una scuola di Latina che coinvolse una professoressa e 5 studentesse. Nel caso attuale, che risale a martedì 5 marzo, i tre ragazzi indagati hanno preso delle foto di due compagne per “spogliarle” usando l’app Bikinioff. Poi i fotomontaggi delle due studentesse nude sono stati condivisi attraverso chat e social network tanto che, in poche ore – come riportano i quotidiani locali - sono diventate virali all'interno dell'istituto di Latina.
Cosa è accaduto
La diffusione delle foto false delle due ragazze della scuola di Latina è emersa martedì mattina quando alcuni amici e il fidanzato di una delle due giovani coinvolte sono arrivati fuori dall’istituto per chiedere spiegazioni ai tre ragazzi. Poco prima che scoppiasse il parapiglia, un professore ha allertato le forze dell'ordine che, intervenute sul posto, hanno sequestrato i telefoni degli autori del fotomontaggio. Sono quindi stati ascoltati passo dopo passo i presenti per ricostruire gli eventi. Anche le famiglie delle due giovani sono state informate di cosa stava accadendo, e alcuni genitori hanno depositato una denuncia circostanziata al comando provinciale dei carabinieri, che ha aperto la strada dell'inchiesta affidata alla Procura dei Minori di Roma.
Il precedente
Lo scorso settembre altri studenti di Latina, in un'altra scuola, finirono sotto inchiesta per aver realizzato con Bikinioff e condiviso immagini di alcune compagne e una professoressa “spogliate” virtualmente. In quel caso la vicenda emerse perché la professoressa coinvolta scoprì alcune delle sue foto manipolate che addirittura erano pubblicate su un sito web pornografico.
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