Il presidente della federbasket, Gianni Petrucci, è rimasto coinvolto in un incidente mentre, a bordo della sua auto, stava guidando verso Valmontone (Roma). La Maserati di Petrucci a ridosso di una curva, in zona Colle Pereto, è uscita di strada, finendo in una scarpata. Sul posto i carabinieri di Colleferro e i sanitari: il presidente della Fip è stato subito trasportato in elicottero all’ospedale San Camillo di Roma. Mentre la moglie Raffaella, che viaggiava al suo fianco e che ha riportato solo qualche contusione, è stata trasferita all’ospedale Tor Vergata.
In un primo momento le condizioni del massimo dirigente della federbasket erano apparse gravi, anche se non in pericolo di vita. Preoccupava una ferita alla testa. Petrucci, che non avrebbe mai perso conoscenza, ha sempre collaborato con i sanitari. La Tac alla quale è stato sottoposto ha escluso complicazioni. Petrucci avrebbe così riportato la frattura di sei costole e una ferita al capo, suturata. Resterebbe da tenere monitorato lo stato di una vertebra. I rilievi sul posto, effettuati dai militari dell’Arma, non sono ancora riusciti a chiarire la dinamica dell’incidente.
Al San Camillo di Roma sono accorsi amici del presidente e alcuni dirigenti della federbasket. Petrucci è uno dei volti storici dello sport italiano: numero uno del Coni dal 1999 al 2013. Nonostante la passione calcistica, non ha mai nascosto il grande amore per i canestri. Segretario generale della federbasket dal 1977 al 1985 – tra i suoi maestri ama citare l’avvocato Porelli, dirigente della Virtus Bologna –, Petrucci è stato numero uno della Fip dal 1992 al 1999. Sotto la sua presidenza – volle fortissimamente Ettore Messina sulla panchina azzurra – l’argento agli Europei del 1997 e l’oro in Francia, sempre nella rassegna continentale, nel 1999.
Come presidente del Coni ha appoggiato l’idea di fare di Carlton Myers, all’epoca icona dei canestri, il portabandiera azzurro alle Olimpiadi di Sydney del 2000. Dopo la lunga parentesi al Coni, è tornato, dal 2013, a occuparsi in prima persona dei canestri. E con lui alla guida, l’Italia ha ritrovato la partecipazione ai Giochi di Tokyo 2020: una presenza che, in chiave azzurra, mancava dall’ormai lontano 2004. È sempre stato Petrucci, dopo la parentesi Sacchetti, a volere Gianmarco Pozzecco sulla panchina dell’Italia.
Non solo dirigente sportivo, però, perché dal 2012 al 2017 è stato sindaco di San Felice Circeo, paese che si trova sul litorale laziale. Nel mondo del calcio, ha ricoperto ruoli dirigenziali sia nella Roma sia, più recentemente, nella Salernitana.