Mercoledì 24 Aprile 2024

Test di Medicina addio, il governo: "Stop al numero chiuso". Poi frena

Il ministro dell'Istruzione: "Non mi risulta". E Palazzo Chigi precisa: "Non subito". Tutte le novità in tema di sanità varate dal governo

Studenti al test di Medicina (Newpresse)

Studenti al test di Medicina (Newpresse)

Roma, 16 ottobre 2018 - Niente più test per entrare a Medicina: nel disegno di legge relativo al Bilancio di previsione dello Stato per il 2019 c'è anche l'abolizione (un po' a sorpresa, anche se Salvini aveva già manifestato la sua intenzione) del numero chiuso per l'accesso alla Facoltà. "Permettiamo così a tutti di poter accedere agli studi", è scritto nel documento approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Ma il ministro dell'Istruzione Bussetti ammette: "Voglio essere sincero, a me non risulta questa cosa. Farò le dovute verifiche ma non mi risulta nulla di simile". E aggiunge in una nota congiunta con il ministro della Salute Grillo: abbiamo chiesto di "aumentare sia gli accessi sia i contratti delle borse di studio per Medicina. È un auspicio condiviso da tutte le forze di maggioranza che il governo intende onorare".

Medicina, via il numero chiuso. Il comunicato di Palazzo Chigi
Medicina, via il numero chiuso. Il comunicato di Palazzo Chigi

Ecco allora che arriva la "precisazione" di Palazzo Chigi: "Si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Conferenza dei Rettori delle università italiane, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso", è scritto in una nota che cosrregge così quanto scritto nel comunicato del Cdm. 

Intanto Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari, commenta: "Sull'università sono presenti solamente 4 righe in cui si dice che verrà abolito il numero chiuso per la facoltà di medicina di punto in bianco. Il governo continua a parlare per slogan e a fare una continua campagna elettorale anche sulle manovre della legge di bilancio. Si parla di eliminazione del numero chiuso a medicina: bene l'intenzione, sosteniamo da anni che l'attuale sistema di accesso vada superato. Ma non si dice in quale modo, non si fa un minimo accenno alla copertura economica e agli investimenti che si devono fare per attuare una simile manovra da subito. Così facendo si rischia solo di mandare in tilt le Università, che senza ulteriori finanziamenti non potrebbero sostenere da subito tutti gli studenti".

"Ci aspettavamo un intervento importante del governo nel campo della formazione dei medici, ma l'abolizione del numero chiuso per l'accesso alle facoltà di Medicina, senza un congruo aumento delle borse di specializzazione rischia di essere un boomerang", è la critica invece del presidente Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) Pierluigi Marini. "I giovani laureati in medicina che non entreranno nelle scuole di specializzazione si troveranno in una sorta di imbuto: non potranno accedere ai concorsi pubblici e dovranno per forza di cose cercare lavoro all'estero. Se non si aumentano le borse di specializzazione assisteremo ad una nuova fuga di cervelli all'estero". 

LE ALTRE NOVITA' - Ma l'abolizione del test non è la sola novità in materia di sanità varata ieri sera dal governo. In due distinti provvedimenti, il decreto legge per la Semplificazione e il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, si prevede lo stanziamento di 50 milioni alle Regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d'attesa, 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni che saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche.

Si reintroduce poi "l'incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento". Ovvero, stop ai governatori commissari. Per smaltire le attese in sanità "si interviene per ridurre drasticamente le liste d'attesa con lo stanziamento, tra l'altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d'attesa", riporta il documento. Inoltre, con l'istituzione del Centro unico di prenotazione (Cup) digitale nazionale, "si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare - sottolinea il comunicato - possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d'attesa".

Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ieri sera ha approvato anche il decreto-legge che introduce disposizioni per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili. Per quanto riguarda il settore 'Salute', nella Semplificazione sono previste le transazioni con le aziende farmaceutiche per il ripiano della spesa farmaceutica, ovvero il famoso 'payback'; l'stituzione della Anagrafe nazionale vaccini, con l'obiettivo di monitorare i programmi vaccinali sul territorio; l'stituzione del fondo per la riduzione delle liste d'attesa. Infine nel testo, come già stabilito dal decreto legge sulla legge di bilancio, per il commissariamento delle Regioni in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario viene prevista "l'incompatibilità della figura del commissario con qualsiasi altro incarico istituzionale presso la Regione".