Mercoledì 24 Aprile 2024

Senato, celebrazioni per il 75esimo anniversario. La Russa: “Quel giorno il popolo tornava sovrano”. Morandi in concerto

Presenti Mattarella e Meloni. Il presidente del Senato: “Ricordare presidio dei valori della Costituzione”

Roma, 8 maggio 2023 – Sono stati celebrati in Senato i 75 anni dalla prima seduta dell’Aula (8 maggio 1948). Diversi i ministri che hanno preso parte alla celebrazione. A palazzo Madama anche la senatrice a vita Liliana Segre. Alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e della premier, Giorgia Meloni, in Aula Gianni Morandi ha cantato l'inno di Mameli e il presidente Ignazio La Russa gli ha consegnato la campanella con la quale viene dato sempre il via alle sedute dell'Assemblea. In Aula anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa Guido Crosetto, i ministri degli Esteri Antonio Tajani, dell'Università Annamaria Bernini e del Turismo Daniela Santanché, oltre a una rappresentanza della Knesset israeliana con il presidente Amir Ohana, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. 

Ignazio La Russa e Gianni Morandi (Ansa)
Ignazio La Russa e Gianni Morandi (Ansa)

"Questa celebrazione l'ho sentita veramente necessaria perché ricordare la prima seduta del

Senato, significa ricordare il momento in cui, insieme alla nostra Carta Costituzionale, il popolo ritornava a essere veramente sovrano del suo destino”, ha detto La Russa in apertura della seduta. Il presidente del Senato ha ricordato “la prima seduta, 75 anni fa in cui i senatori, eletti a suffragio universale, andavano a onorare, con la partecipazione popolare, un Senato che era presidio della libertà, della democrazia, dei valori che sono insiti nella prima parte della nostra Costituzione e che noi vogliamo non solo ricordare ma tramandare e onorare”. 

Tra le canzoni cantate da Morandi c'è anche ‘C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones’. “Mi fa effetto cantare questo brano qui - spiega poi il cantante - perché quando uscì fu censurato e fu oggetto di una interrogazione parlamentare, perché condannava un paese amico, gli Stati Uniti, per la guerra in Vietnam. Mi fa effetto perché oggi fortunatamente queste censure non ci sono più".