Venerdì 26 Aprile 2024

Salvini: "Basta genitore 1 e genitore 2: sulla carta d'identità torna padre e madre"

Il vicepremier leghista assicura un giornale online cattolico: "Con noi al governo sarà difesa la famiglia"

Matteo Salvini (Ansa)

Matteo Salvini (Ansa)

Roma, 6 agosto 2018  - Matteo Salvini concede un'intervista al quotidiano cattolico online 'La Nuova Bussola Quotidiana', al quale garantisce: "Con noi al governo sarà difesa la famiglia", e rivela di aver fatto togliere dai moduli per la carta d'identità elettronica la scritta 'genitore 1' e 'genitore 2', facendo ripristinare 'madre' e 'padre'. Poi ne approfitta per twittare: "Anche all'interno della Chiesa si apre il dibattito, non tutti sono contro 'Salvini-Satana', anzi". 

Nell'intervista il vicepremier leghista si sfoga: "Sono attaccato violentemente da Famiglia Cristiana, Avvenire e una parte della gerarchia cattolica, e non capisco il perché; ma ricevo tantissime lettere di sostegno da preti e vescovi che mi incoraggiano ad andare avanti. Il miglior antidoto al razzismo è il rispetto delle regole". E via con i temi che dovrebbero piacere ai cattolici: sì al quoziente familiare, no all'utero in affitto, no al riconoscimento dei figli delle coppie gay. E soprattutto quell'esempio del 'genitore 1' e 'genitore 2'.

GENITORE 1 E 2 - "La settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell`Interno, sui moduli per la carta d'identità elettronica c`erano 'genitore 1' e 'genitore 2'. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione 'madre' e 'padre'. E' una piccola cosa, un piccolo segnale, però è certo che farò tutto quello che è possibile al ministro dell`Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione. Utero in affitto e orrori simili assolutamente no". Anche certe ambiguità della legge sulle unioni civili generano sviluppi, ad esempio nel senso delle adozioni per le coppie gay. "E' vero, ma difenderemo la famiglia naturale fondata sull'unione tra un uomo e una donna. Eserciterò tutto il potere possibile". 

CONTRACCETTIVI - Quanto all'iniziativa del Consiglio regionale della Lombardia che impegna la Regione a distribuire gratuitamente contraccettivi nei consultori, che è stata sostenuta dalla Lega e sconcerta la redazione della 'Nuova Bussola Quotidiana', "ho avuto qualche perplessità anch'io", dice Salvini. "Mi hanno giustificato la decisione con la necessità della tutela della salute, perché purtroppo tanti giovani sono tornati a sottovalutare il rischio delle malattie sessualmente trasmissibili, per cui in età molto giovane fanno sesso non protetto", ma "si deve soprattutto cercare di educare". 

QUOZIENTE FAMILIARE - "L'obiettivo che mi pongo da qui fino a fine governo è introdurre il concetto di quoziente familiare, in modo da premiare la natalità e la scommessa sul futuro - dice Salvini - Intanto il primo obiettivo è sostenere la parte produttiva attraverso un abbassamento delle tasse: se già riusciamo ad aiutare le partite Iva, i produttori, i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori, è un primo passo - continua - Anche loro sono padri e sono madri, un euro di tassa in meno è un euro in più per i figli. Certo non è risolutivo, l'obiettivo, come dicevo, è quello di rendere il nucleo familiare un soggetto fiscalmente riconosciuto. Però già per il 2018 l'obiettivo è ridurre le tasse a un bel po' di gente e questo sarà mantenuto".

POLEMICHE - L'annunciata scelta di tornare alla vecchia dicitura sui moduli però non poteva non scatenare polemiche e critiche. Scelta che tuttavia il titolare del Viminale difende a spada tratta.  "Per la sinistra, difendere il concetto di mamma e papà significa essere 'trogloditi'. Allora sono orgoglioso di essere un troglodita!", dichiara ancora il vicepremier.

GAY CENTER - E immediato arriva anche l'appello al premier Conte del Gay Center, secondo cui la dicitura è "discriminatoria per le famiglie lesbiche e gay, che non solo hanno aspettato anni per vedersi riconosciuti come genitori dai tribunali, ma ora si troverebbero anche impossibilitati a ottenere i documenti per i propri figli". Tra l'altro, sottolinea il portavoce Fabrizio Marrazzo, "l'attuale dicitura dei moduli è quella di Genitori, senza alcun numero, come si può vedere dal sito del ministero perchè non esiste un genitore prevalente rispetto a un altro".