
"Partecipare è l’antidoto contro il populismo. Le bussole? Il Vangelo e la Costituzione"
Da Trieste papa Francesco (foto) ha sferzato ancora la politica. L’occasione è la partecipazione alle Settimane sociali dei Cattolici. "La democrazia è malata – è il suo messaggio –, ma è l’unica risposta ai populismi e agli egoismi". Il pontefice invita i cattolici a scendere in campo perché non ci si può accontentare di una fede vissuta nel privato. "Nel mondo di oggi la democrazia non gode di buona salute – ha spiegato il papa –. Questo ci interessa e ci preoccupa, perché è in gioco il bene dell’uomo". Parole che richiamano quelle del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’apertura dello stesso evento della Cei: "la democrazia non coincide solo con il voto del popolo", ha continuato Francesco, preoccupato per "il numero della gente che ha votato". Ma la democrazia "esige che si creino le condizioni perché tutti possano partecipare". Ma "la partecipazione non si improvvisa. Si impara da ragazzi e va allenata, anche al senso critico rispetto alle tentazioni ideologiche e populistiche". Quindi l’appello ai cattolici a scendere in campo: "Non possiamo accontentarci di una fede marginale, o privata. Abbiamo qualcosa da dire, ma non per difendere privilegi. Dobbiamo essere voce che denuncia e che propone in una società spesso afona". Gli strumenti, infine: "Come cristiani abbiamo il Vangelo, che da’ senso e speranza alla nostra vita; e come cittadini avete la Costituzione, bussola affidabile per il cammino della democrazia".