"Le morti e gli incidenti sul lavoro sono una intollerabile offesa per la coscienza collettiva. Svolgere un’attività che concorra al progresso materiale o spirituale della società non può e non deve implicare rischi per l’integrità degli individui". A poco più di un anno dalla strage ferroviaria di Brandizzo (5 manutentori investiti da un convoglio fuori servizio, nel turno di notte tra il 30 e il 31 agosto 2023), il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non solo rinnova la propria "vicinanza ai familiari dei caduti" e la "solidarietà alle vittime e ai familiari di tutti gli incidenti sul lavoro", ma richiama "l’impegno delle Istituzioni e delle parti sociali" a "rendere effettivo il diritto fondamentale e inalienabile alla salute tutelato dalla Costituzione".
La lettera del Capo dello Stato a Chiara Gribaudo, la deputata del Pd presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, mette a fuoco – una volta di più – la necessità ineludibile "di misure idonee a rendere il lavoro e i luoghi ove esso si svolge sani e privi di pericoli". Non è più accettabile la "corale indignazione", in assenza di misure concrete. "Vorremmo – riconosce Gribaudo alla Sala della Regina di Montecitorio – che si imparasse qualcosa" dalla morte di Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Aversa e Kevin Laganà. Mentre l’inchiesta giudiziaria è in corso, la Commissione ribadisce la necessità assoluta di rispettare e rafforzare le regole: sia adottando "tecnologie avanzate" come "sistemi di avviso automatico, sensori di sicurezza e monitoraggio da remoto", sia combattendo "tutti gli aspetti che portano le persone a disattendere le norme prefissate, compresi i vincoli orari e i vincoli contrattuali che non sempre permettono alle aziende in appalto di operare con la necessaria serenità". Appaiono questi i temi prioritari persino rispetto ai controlli in molti settori dalle conclamate inadempienze. A questo proposito, la Commissione auspica "incentivi" a chi rispetta le regole e "sanzioni efficaci" a chi moltiplica i rischi.
Ma la vera rivoluzione non potrà mai realizzarsi senza la capacità critica dei lavoratori di reagire per primi, in autotutela, a dinamiche scorrette spesso sedimentate nel tempo. Nessuna esigenza di mercato può prevalere sul rispetto della vita. A Brandizzo, "quelle persone, in quel momento, non dovevano stare sui binari", sintetizza Gribaudo, ricordando la cronica carenza di ispettori: "Appena 95, nell’area metropolitana di Torino, a fronte di 234mila imprese". Tradotto in attività: "La possibilità di meno di un controllo ogni 6 anni e mezzo". Su scala nazionale c’è bisogno di più ispettori: "Almeno 20mila in tutta Italia. Ma serve anche investire sulle tecnologie perché, forse, se a Brandizzo ci fossero stati i sistemi di altri Paesi europei, quello che è successo si sarebbe potuto evitare. Non si possono avere sistemi di comunicazione tra appaltatori, subappaltatori e lavoratori ancora fermi al secolo scorso".
Sono quattordici le proposte elaborate dalla Commissione. Ecco le più significative: dagli strumenti tecnologici per la sicurezza con incentivi modello Industria 4.0, all’organizzazione del lavoro con coinvolgimento dei lavoratori dal basso; dal miglioramento delle gare d’appalto, fino a punteggi di valutazione delle aziende. Misure definite "utili" dalla Fillea Cgil che ne auspica l’adozione sia in Rfi (Rete ferroviaria italiana) sia tra i committenti delle manutenzioni. Sigifer, l’azienda degli operai morti, prosegue l’attività con altro nome. Una beffa, secondo i parenti delle vittime. "Siamo qui per gridare giustizia. Ce li hanno ammazzati", denuncia Oto Aversa, fratello di Giuseppe. E invita il governo a "dire basta ad appalti" che "sono la condanna di tanti lavoratori".
Brandizzo segna il punto di svolta. Da "quel drammatico evento" nascono proposte "per migliorare", sottolinea il presidente della Camera Lorenzo Fontana ringraziando la Commissione e i familiari delle vittime: "La vostra presenza ci ricorda, con dolore e forza, che la sicurezza sul lavoro non è un privilegio ma un diritto". A fronte di una media 2024 attorno a 2,5 decessi al giorno, il Movimento 5 Stelle chiede al governo uno sforzo in più: "Introdurre il reato di omicidio sul lavoro e istituire una Procura nazionale del lavoro".