Lunedì 29 Aprile 2024

Lega-M5S, ai ballottaggi funziona l'alleanza a trazione leghista

Di Maio giocherà le sue carte su un'Iva contenuta e il reddito di cittadinanza

Luigi Di Maio (Ansa)

Luigi Di Maio (Ansa)

Roma, 25 giugno 2018 - Salvini ha motivo di essere più che compiaciuto: la sua campagna sui migranti paga. E il popolo 5 Stelle non ne soffre l’invadenza al punto tale da sgambettarlo ai ballottaggi (tutti i risultati). Se Di Maio si toglie lo sfizio di recuperare lo svantaggio e prendere a sorpresa i comuni di Avellino e Imola, l’onda leghista travolge le regioni rosse. Da stanotte la bandiera del Carroccio sventola sulle roccaforti di sinistra, dove il Pci-Pds-Ds hanno sempre detenuto il potere: Pisa, Siena, Massa. L’avversario "xenofobo" e "razzista" con la sponda di FI e Fd’I riesce a stracciare Renzi & co. anche a Sondrio, Ivrea e persino in un fortino mai violato come Cinisello Balsamo.

È noto, del resto, che buona parte della forza leghista, fin dai tempi di Bossi, nasce dalla conquista della base elettorale della sinistra cui guarda con grande interesse anche M5S. Ma la partita ora se l’aggiudica Salvini che, nel derby di maggioranza, riesce a conquistare Terni, uno dei sette comuni (su 75) in cui i grillini erano arrivati al ballottaggio. Dicono i sondaggi che l’opinione pubblica in Italia non è mai stata così instabile. Le idee si spostano con una rapidità fino a qualche tempo fa sarebbe stata inconcepibile: dunque niente è compromesso per i grillini che qualche soddisfazione comunque se la tolgono in questi ballottaggi.

Certo: non è pari e patta con la Lega che giocava su moltissimi campi, dai quali esce con il vento in poppa. Un successo che può far suonare qualche campanello d’allarme in casa pentastellata, che ha costruito un bel pezzo della vittoria del 4 marzo sottraendo elettori al Pd. Getta acqua sul fuoco Grimoldi, segretario della Lega Lombarda: "Il divario alle amministrative con i M5S c’è sempre stato perché noi abbiamo una struttura sul territorio, loro no". Secondo alcuni osservatori, un serio motivo di preoccupazione per Di Maio potrebbe essere l’utilizzo da parte di Salvini – come arma di ricatto – della coalizione di centrodestra con cui ha costruito la vittoria alle amministrative. Vero? Falso? Di sicuro, finora Matteo non ha avuto bisogno di mettere alcuna pistola sul tavolo: ha applicato senza esitazioni la sua linea. E per quanto gli elettori grillini abbiano sofferto l’esuberanza di questo socio ingombrante hanno comunque deciso di non penalizzare l’alleato che peraltro, ha ricambiato la cortesia dando una mano a M5s ad Avellino e Imola. Della serie: l’unione può fare la forza.

Ha dunque gioco facile il capo politico pentastellato a tacitare la fronda interna che mal sopporta la subordinazione alla Lega. Del resto, lo squilibrio (in termini di risultato) tra i due protagonisti del patto giallo-verde non può avere ora conseguenze sulla vita dell’esecutivo: "A tutti conviene che Conte vada avanti secondo gli attuali equilibri – dice Rixi, luogotenente di Salvini nonché sottosegretario alle Infrastrutture – non c’è alternativa al nostro governo". Indubbiamente la tendenza ad ‘allargarsi’ del vicepremier leghista sui temi che gli stanno a cuore – dalla sicurezza ai migranti – dopo l’exploit aumenterà facendo crescere, in proporzione, il disagio dei 5 Stelle. Ragion per cui Di Maio ha già fatto sapere che farà di tutto per riprendere in mano il timone, dettando al premier l’agenda. Prioritario per il leader grillino trovare le risorse per attuare il suo programma, contenere l’Iva, finanziare il reddito di cittadinanza. Una strada sicuramente più accidentata di quella "a costo zero" che sta percorrendo Salvini.