Sabato 4 Maggio 2024

Caduta governo ed elezioni anticipate, le date possibili: ottobre, novembre o 2020

Parlamentarizzazione della crisi, consultazioni al Quirinale, scioglimento delle Camere: l'iter che porta alle urne

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (foto Lapresse)

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (foto Lapresse)

Roma, 8 agosto 2019 - Occhi puntati sulle possibili date delle elezioni politiche. Il timing della crisi del governo Conte potrebbe portare alle urne l'ultima domenica di ottobre, il 27 (sembra sfumare infatti l'ipotesi 13 ottobre). Ma è anche possibile che servano alcuni giorni in più, e allora gli italiani sarebbero chiamati ad esprimere nuovamente il loro voto la settimana successiva, domenica 3 novembre o domenica 10 novembre. Ma da qui in avanti la situazione si fa complicata.

Ma come si stabilisce la data delle elezioni politiche? I tempi sono dettati dalla Costituzione, da leggi ordinarie e da una ormai consolidata prassi istituzionale. Tuttavia, la 'parlamentarizzazione' della crisi voluta da Conte, ovvero il premier si reca in Parlamento (precisamente al Senato, dove ha ottenuto la prima fiducia, in base alla cosiddetta regola della culla), allunga necessariamente i tempi rispetto all'ipotesi di dimissioni immediate del premier. L'Aula di palazzo Madama non potrà essere infatti convocata a brevissimo. Servono tempi tecnici per riavviare l'attivita', visto che il Senato è in ferie e bisogna garantire che i senatori tutti riescano a fare rientro a Roma. L'ipotesi che circola è di una convocazione dell'Aula dopo Ferragosto, intorno al 20, con conseguente scioglimento delle Camere intorno al 25-26 agosto.

Ecco allora una piccola guida per capire i vari passaggi

Parlamentarizzazione della crisi

Il presidente del Consiglio si presenta davanti al Parlamento e chiede nuovamente la fiducia. Se la fiducia al governo non viene rinnovata, il premier sale al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani del presidente della Repubblica. -

Consultazioni al Quirinale

Una volta che si è aperta ufficialmente la crisi di governo, il capo dello Stato consulta innanzitutto i presidenti di Camera e Senato. Le consultazioni con le forze politiche possono anche essere rapidissime, come nel caso dell'esecutivo Renzi, quando Sergio Mattarella in tre giorni accolse le dimissioni del presidente del Consiglio, fece le consultazioni e incaricò Paolo Gentiloni.

Scioglimento delle Camere

Anche il passaggio dalla crisi allo scioglimento delle Camere può avvenire in un tempo rapidissimo: se il capo dello Stato terminate le consultazioni constata che non esiste una maggioranza alternativa e che non vi siano quindi le possibilità per la nascita di un diverso esecutivo, il presidente della Repubblica scioglie le Camere.

L'iter che porta a nuove elezioni

C'è un punto fermo: il tempo minimo che deve intercorrere necessariamente dal giorno della crisi di governo o, meglio, dallo scioglimento delle Camere alle urne è di 45 giorni (quello massimo è di 70 giorni). Tempo dettato sia dalla Carta che dalla legge per l'indizione dei comizi elettorali. In realtà, però, occorrono almeno 60 giorni dallo scioglimento delle Camere al momento del ritorno al voto, questo per consentire l'adempimento delle procedure necessarie per il voto degli italiani all'estero (norma, tuttavia, che potrebbe - anche se finora non è mai successo - essere modificata per 'accorciare' i tempi).

Le possibili finestre elettorali

Elezioni il 13 ottobre

Per votare la seconda domenica di ottobre le Camere dovrebbero essere sciolte a ridosso di Ferragosto. Ma votare a metà ottobre significa non presentare la manovra alla Commissione Ue entro i termini stabiliti. Al momento non sembrano esserci i tempi minimi per votare in questa data se la crisi dovrà passare per il Parlamento.

Elezioni il 20 ottobre

Le Camere vanno sciolte dopo Ferragosto tra il 20 e il 22 agosto. Il voto in questa domenica vorrebbe dire che la manovra non viene presentata alle Camere entro il termine stabilito. Anche in questo caso non ci sarebbero i tempi minimi necessari per prevedere prima delle dimissioni del premier un passaggio in Parlamento.

Elezioni il 27 ottobre

E' necessario che le Camere siano sciolte non più tardi del 27-28 agosto.

Elezioni il 3 novembre

Le Camere devono essere sciolte non oltre il 2-3 settembre. Le scadenze proseguono con lo stesso schema anche per le settimane successive ed è ovvio che più ci si inoltra in autunno con una eventuale crisi di governo più diventa plausibile che le elezioni, qualora si dovesse tornare al voto anticipato, si svolgano nei primi mesi del 2020 se non in primavera.