Giovedì 2 Maggio 2024

Decreto fiscale, ultime notizie. Carcere per i grandi evasori, primo ok

Molte novità nel dl fisco collegato alla manovra: rivista norma sui contanti, 'sugar tax' sulle bevande, non sulle merendine, Imu per le piattaforme marine, aumenta da 6 a 8 anni il carcere per i grandi evasori, Iva al 22% per le scuole guida, di volo e nautiche

Piattaforme marine: dovranno pagare l'Imu (Ansa)

Piattaforme marine: dovranno pagare l'Imu (Ansa)

Roma, 17 ottobre 2019 - E' uscita una nuova bozza del decreto fiscale collegato alla manovra 2020, con più di una novità. Confermato l'aumento delle pene ai grandi evasori come preannunciato dal leader 5 stelle Luigi Di Maio mentre salta l'aumento della 'tassa della fortuna', si applicherà l'Iva al 22% sulle lezioni di scuola guida e anche le piattaforme marine per l'estrazione di idrocarburi dovranno pagare l'Imu. E ancora, sale il gettito stimato della web tax, si confermano le multe per chi non accetta pagamenti con carte di credito, il tetto per i contanti scende a 2000 euro e il governo potrà contrattare l'export di armi. Nella manovra rientrerà "la cosiddetta sugar tax, che sarà limitata alle bevande e non si occuperà di merendine", come ha chiarito il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. La tassa sulla plastica sarà "limitata agli imballaggi", mentre "non ci sono interventi sui carburanti e non ci sarà l'intervento retroattivo sulle detrazioni di cui si è parlato".

Intanto il premier Giuseppe Conte da Bruxelles difende l'operato dell'esecutivo: "E' vero che abbiamo messo il limite del contante da 3mila a 2mila euro, ma non ci vedo nessuna cosa grave: noi non penalizziamo il contante". E ancora: "Con noi la pressione fiscale è al 42%, senza sarebbe al 42,7%, la manovra economica 2020 non prevede "nessun aumento delle tasse, tant'è che la pressione fiscale complessiva rimane assolutamente contenuta e si riduce rispetto a quelle che erano le previsioni". 

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Carcere ai grandi evasori 

E' stata raggiunta una prima intesa, in seno al governo, sul carcere per i grandi evasori fiscali al termine di un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Nel decreto fiscale, approvato salvo intese - c'è un appiglio giuridico (un 'rampino', detto in termini tecnici) dove si parla di un aumento di pene nei casi di grandi evasori. Nel governo, tuttavia, ci sono diverse sensibilità e c'è l'avviso comune che non sia appropriato incidere con un decreto legge sul codice penale e sul tema grande delle libertà personali. Nel dl fiscale è previsto aumento generico delle pene da sei a otto anni. Indicare per quali casi e per quali importi scatteranno le manette spetterà poi a un emendamento del governo in sede di conversione del decreto fiscale in Parlamento. Un percorso che, riferiscono le stesse fonti, è stato condiviso l'altra notte in consiglio dei ministri. 

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Bancomat, carte di credito e contanti

Come annunciato, "nei casi di mancata accettazione di un pagamento effettuato con una carta di debito o di credito", si applica "nei confronti del medesimo soggetto una sanzione amministrativa di importo pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l`accettazione del pagamento con mezzi elettronici".   La norma, si legge nella relazione illustrativa la Dl "si propone di disincentivare comportamenti cash-based e si inserisce in una più ampia strategia di riduzione del contante e di promozione di strumenti di pagamento alternativi al contante, in un`ottica non solo di emersione dell`economia sommersa ma anche di stimolo allo sviluppo tecnologico con ricadute positive in termini di modernizzazione della società e dell`economia".

Rivista anche la norma sui contanti, anche se ancora manca la formulazione dettagliata. Nella bozza si precisa però che il tetto scenderà a 2.000 euro per i primi due anni (quindi 2020 e 2021) e a 1.000 "dal terzo anno in poi", quindi dal 2022.

Tassa della fortuna

Salta l'aumento della cosiddetta 'tassa sulla fortuna', prevista nelle prime bozze del decreto fiscale collegato alla manovra. Niente ritocchi quindi alle tasse sulle vincite per i Gratta & Vinci, Superenalotto, Videolottery. Nelle bozze precedenti veniva previsto un sistema di tassazione per scaglioni con aliquote crescenti a partire dalla soglia di 500 euro. Le 5 fasce sarebbero state: da 500 a mille euro, 15%; da mille a 10mila, 18%; da 10mila a a 50mila, 21%; da 50mila a 10 milioni, 23%; oltre 10 milioni euro, 25%.  Senza queste modifiche, però, il prelievo resterebbe invariato, al 12%. Ora invece arriva un rincaro del prelievo erariale unico applicato su slot e Vlt, per quasi mezzo miliardo: 498,9 milioni nel 2020 che salgono a 524,7 dal 2021. E c'è un intervento sul Preu che scatterà da febbraio portando al 23% il prelievo sulle Awp e al 9% quello sulle Vlt.

Molto critico Sistema Gioco Italia (Confindustria): "Sentiamo parlare di discontinuità ma non rileviamo segni di cambiamento per la filiera del gioco legale che viene utilizzata dallo Stato ogni anno, per far cassa in Legge di Bilancio - commenta il presidente Stefano Zapponini - Sulle sole Awp (apparecchi da intrattenimento, ndr) la pressione fiscale è arrivata al 73%: non c'è Industria che possa sopravvivere in queste condizioni". Così, sottolinea, "il gioco è destinato a ritornare in mano all'illegalità".

Scuole guida, di nolo e nautiche

Sulle lezioni di scuola guida, comprese quelle di volo e nautico, ma anche sulle attività didattiche di contenuto specialistico si applicherà l'Iva al 22%. Rimane esente l'insegnamento legato alla scuola e all'università, come ad esempio le lezioni private di ripetizione. Lo prevede la bozza del decreto fiscale in un articolo che adegua la normativa italiana ad una sentenza della Corte di Giustizia dell'Ue. La novità scatta dal gennaio 2020 e nella relazione tecnica viene considerato un recupero Iva pari a 66 milioni l'anno. 

Piattaforme marine

Anche le piattaforme marine, per l'estrazione di idrocarburi, pagheranno l'Imu, l'imposta municipale sugli immobili, a partire dal 2020. L'imposta - che vale un incasso di 6 milioni, 4,3 dei quali andranno allo Stato - è calcolata ad un'aliquota del 10,6 per mille: il 7,6 per mille finisce all'Erario, il rimanente va ai comuni individuati con un apposito decreto. Il primo anno il versamento viene fatto allo Stato che poi distribuisce gli importi.

Web tax, sale il gettito

Sale a 708 milioni il gettito stimato della web tax, che scatterà dal 2020 ma avrà effetti sui conti a partire dal 2021. Secondo quanto si legge nell'ultima bozza del decreto fiscale collegato alla manovra, infatti, "in base ai dati della Relazione annuale 2019 Agcom il tasso di crescita annuale medio della pubblicità on-line dal 2015 al 2018 è stato del 18% e si ritiene che tale tasso di crescita rappresenti un utile riferimento anche per l'evoluzione delle altre componenti della base imponibile. Applicando pertanto tale crescita annuale alla stima di gettito del 2019 si ottiene una stima complessiva di gettito di 708 milioni su base annua".

L'export di armi e il Governo

Una delle novità contenute nell'ultima bozza del decreto fiscale è la possibilità di ampliare l'azione di supporto del Governo dell'industria nazionale della Difesa nell'export delle armi prevedendo, attraverso i cosiddetti accordi G2G (Government-to-Government), anche la possibilità per il ministero della Difesa di sottoscrivere direttamente contratti con le industrie di quei Paesi degli Stati esteri con i quali sussistono accordi di cooperazione o di reciproca assistenza tecnico-militare. È una delle novità contenute nell'ultima bozza del decreto fiscale.