Venerdì 26 Luglio 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

Matteo Renzi: "Mi rimetto in gioco. E a differenza degli altri a Bruxelles io ci vado"

Il leader di Italia viva: “Meloni, Tajani e Schlein sono ladri di democrazia. La prossima Commissione? Maggioranza Mario suona meglio di Ursula"

Roma, 3 maggio 2024 –  Senatore Matteo Renzi, perché ha detto che Giorgia Meloni si è candidata alle Europee di giugno per sfiducia nel suo gruppo dirigente?

"Perché la presidente del Consiglio deve governare l’Italia, pensare agli stipendi, alla sanità. Non stare in campagna elettorale. La campagna deve farla il tuo gruppo dirigente, se ti fidi. Nel 2014 da premier ho preso il 41%, ma non mi sono candidato. Meloni si candida per avere qualche punto percentuale in più, utile per regolare i conti con Salvini. Che tristezza questo modo di fare politica: non vuole contare in Europa, le basta contarsi in Italia".

Matteo Renzi
Matteo Renzi

La premier e tutti gli altri leader candidati hanno annunciato che non andranno in Europa se eletti. Lei ha promesso che lo farà: è una risposta a Prodi per il quale rifiutare il seggio è una ferita alla democrazia?

"Più che una ferita la definirei una truffa. Chi si candida per il Parlamento europeo sapendo che non ci andrà sta rubando il voto degli elettori: ladri di democrazia, ecco cosa sono i vari Tajani, Schlein, Meloni".

La sua candidatura, dunque, non serve ad attrarre voti. Perché scende in campo?

"Da mesi dico che sono preoccupato per il futuro dell’Europa. Il mondo sembra impazzito, scoppia una guerra al mese, l’equilibrio geopolitico è saltato. Noi abbiamo una lista che racconta un progetto, quello per gli Stati Uniti d’Europa: e per questo progetto anche io mi rimetto in gioco pronto a lasciare le mie comode certezze romane".

Per quale motivo si è candidato in tutte le Circoscrizioni, tranne in quella del Nord Est?

"È stata una scelta fatta insieme agli amici della lista. Faremo comunque bene anche al Nord-Est e io non mancherò di girare per il collegio che è cruciale, perché la sfida è con Salvini che dice ’meno Europa’. Ma siamo impazziti? Oggi dire ’meno Europa’ significa dire più Cina. Le aziende del Nord Est che esportano e che hanno goduto della legge su Industria 4.0 che ho preparato assieme a un’emiliana doc quale Federica Guidi sanno benissimo che serve più Europa. Ma un’Europa vera. Politica e non burocratica. Ecco perché chi si candida deve andare a Strasburgo: servono politici di primo piano, non burocrati".

Forza Italia e Azione vi contendono i voti dei moderati. Iv ha fatto l’accordo con Emma Bonino per superare lo sbarramento del 4%?

"Noi supereremo lo sbarramento, sì, e purtroppo questo non accadrà ad altri. L’accordo con Bonino non nasce dalla paura del quorum, ma dalla condivisione del sogno: gli Stati Uniti d’Europa sono il sogno di più generazioni. È arrivato il momento di realizzarli. E io sono grato a Emma Bonino per aver lanciato il progetto per prima".

Dopo le Europee vi separerete?

"No. Lavoreremo insieme in Europa. In Italia siamo partiti diversi, ma insieme saremo decisivi per le prossime elezioni politiche del 2027".

Alle regionali in Basilicata il centro è andato molto bene. Non sarebbe il caso di mettere da parte i rancori per costruire con Azione un’alternativa al centrodestra?

"Non deve chiederlo a noi. Noi lo abbiamo fatto insieme a +Europa, ai Libdem, ai socialisti e altri. Il rancore non è una categoria della politica e l’abbiamo superata. Calenda invece no, ha preferito una corsa in solitaria. Vedremo che cosa ne penseranno gli elettori: nel nostro simbolo c’è un progetto, gli Stati Uniti d’Europa, nel suo un cognome; noi se saremo eletti andremo in Europa, lui no. Le differenze ci sono, i cittadini decideranno".

Prevede una conferma della maggioranza Ursula o serviranno i voti di Meloni?

"Meloni cercherà comunque di stare dentro alla maggioranza. Ma io spero che non si chiami Ursula: maggioranza Mario suona meglio".

Pensa che in Europa ci sia bisogno di Draghi? Solo alla guida della Commissione?

"Alla Commissione andrebbe benissimo, ma anche al Consiglio. L’importante è che sia in squadra. Abbiamo bisogno di leader che sanno stare in Europa. Non persone che prendono i voti e poi scappano".

L’8 e il 9 giugno si vota anche per il sindaco di Firenze. Italia viva corre in solitaria con Stefania Saccardi: ma con quali prospettive?

"A Firenze, ma anche a Prato, Scandicci, Montecatini porteremo il Pd al ballottaggio. O vinceremo noi o saremo decisivi. Vedrà"