Sabato 18 Maggio 2024

Marsaglia, polemica alle Olimpiadi. Cosa è successo e la posizione di Casse

Incredible polemica nella nazionale azzurra, Marsaglia accusa il direttore sportivo di avergli chiesto di non gareggiare per fare posto a Casse

Matteo Marsaglia

Matteo Marsaglia

La velocità azzurra nello sci alpino si chiude con un'altra delusione nel supergigante con i tre italiani lontani dal podio dopo la mancata medaglia in discesa libera. Ma oltre ai risultati negativi è scoppiata la polemica a distanza tra Matteo Marsaglia e la gestione tecnica. Di fatto, l'azzurro ha accusato il direttore sportivo Rinaldi di avergli chiesto di simulare un problema per fare posto in supergigante a Mattia Casse, giunto a Pechino da riserva perché inizialmente escluso dai sette convocati.

Marsaglia: "Tutto vero"

La Fisi ovviamente nega ogni addebito ma Marsaglia, al termine del supergigante odierno, ha ribadito la sua accusa ai microfoni di Raisport: “È successo quello che avete letto e di certo non avevo nessun interesse a inventare qualcosa - le sue parole - Non c’era proprio motivo perché avevo appena fatto la mia gara in discesa, dove ho fatto un errore e ho rischiato anche di farmi male. Mi sembra una cosa vergognosa e che va contro tutti i valori che lo sport mi ha insegnato, prima di diventare grandi campioni bisogna diventare grandi sportivi".

Casse 

Sul tema era intervenuto ieri sui social anche Mattia Casse, convitato di pietra della querelle ma grande amico di Marsaglia. "Matteo non è solo un compagno di squadra, ma è un caro amico; è a Pechino per gareggiare ed ha il sacrosanto diritto di sfruttare la sua convocazione", scrive Casse. "Sono arrivato in Cina sperando di riuscire a recuperare una quota dalla ri-allocazione tra stati; in cuor mio, confidavo nell'annullamento delle gare di Dubai, Kolasin e Malbun che, non è un segreto, sono state organizzate per perseguire scopi diversi da quello sportivo", aggiunge. Il riferimento è alle competizioni che hanno permesso ad alcuni atleti minori appartenenti a nazioni dove lo sci non è diffuso di ottenere i punteggi minimi per qualificarsi ai Giochi. Gare che sono state al centro di numerose polemiche, con alcuni sciatori accusati di essere scesi "con il freno a mano tirato" per consentire agli altri di centrare la qualficazione, in base a un complesso sistema di punteggi.  "Come me altri atleti che dedicano la loro vita a perseguire il sogno olimpico, sono rimasti esclusi a causa di pass olimpici assegnati 'in questo modo', scrive ancora. "Mi auguro davvero che questa ingiustizia non si ripeterà, per rispetto degli atleti e dello sport".

Una Fede gigante, argento per Brignone