Chiunque sia nato del nuovo millennio si stupirà del fatto che la parola "ambiente" è mancata per per quasi 53 anni nel testo originario della Costituzione del 1948. Soltanto con la riforma sulle competenze delle Regioni del 2001 si è stabilito nell’art. 117 la competenza legislativa esclusiva dello Stato alla "tutela dell’ambiente e dell’ecosistema". E solo nel febbraio 2022 gli articoli 9 e 41 della nostra Costituzione hanno subito un’incisiva modifica in chiave ecologista. Secondo il nuovo testo la Repubblica "tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni" e protegge gli animali (art. 9) e sancisce che l’iniziativa economica "non può svolgersi contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana" incaricando la legge di tutelare tali finalità.
Su 193 costituzioni esistenti a oggi, in 149 contemplano norme di tutela ambientale, e tra queste mancano ad esempio Usa, Canada e Australia. La protezione dell’ecosistema non è esente nella trama della Carta. "La maturazione progressiva della consapevolezza, della coscienza e della percezione stessa dell’importanza dell’ambiente come patrimonio comune è stata complessa e lunga", spiega Piero Gaeta, sostituto procuratore di Cassazione, nel bel saggio di apertura de ’La Costituzione...Aperta a tutti’ (reperibile anche online a cura dell’università RomaTre). Accostandosi "alla lettura della Costituzione con la dovuta attenzione e profondità" secondo il magistrato si scopre sì che nella formulazione originale manca il riferimento diretto all’ambiente, ma "nel corso dei decenni, proprio attraverso principi e diritti espressi in Costituzione, si è costruito una sorta di reticolo dei principi per la tutela ambientale". Di più: "Lo si è progressivamente concepito come un valore fondante, come un presupposto di tutti gli altri valori e diritti della Costituzione". Spiega Gaeta che "le stesse norme a tutela dei diritti sociali sono proiettate verso una esplicita garanzia del futuro dei cittadini". E che nel continuo bilanciamento "tra principi e diritti fondamentali" proprio delle costituzioni, oggi occorre "pensare in maniera diversa, capovolta rispetto al passato: pensare che la tecnologia è una opportunità al servizio dell’ambiente". Come del resto il Parlamento ha fatto nel 2022.
A cura di Cosimo Rossi