Quattro italiani su dieci non conoscono il reale funzionamento di un mutuo, sebbene il 15% delle famiglie italiane lo abbia utilizzato per l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile. A rivelarlo è Banca d’Italia, che sottolinea quanto sia importante comprendere questo strumento per fare scelte consapevoli, soprattutto alla luce delle oscillazioni economiche avvenute negli ultimi anni, che hanno messo a dura prova le finanze delle famiglie italiane. Come scegliere, quindi, un mutuo tutelandosi? Innanzitutto, va ricordato che può essere di due tipologie: a tasso fisso o variabile. Si definisce a tasso fisso il mutuo bancario che, una volta scelto, non varia nel tempo, mantenendo la rata costante. Il mutuo a tasso variabile, invece, prevede che il calcolo degli interessi si modifichi in relazione alle fluttuazioni del mercato. Qual è il più conveniente dei due? Sebbene i mutui a tasso variabile possano essere meno costosi nel lungo periodo, sono anche i più rischiosi perché soggetti alle variazioni economiche. D’altro canto, il costo in media maggiore dei mutui a tasso fisso è il prezzo che si paga per stare tranquilli e fissare una volta per tutte l’importo della rata. Quale scegliere tra i due? Non c’è una scelta migliore o peggiore, dipende soltanto dalla nostra attitudine ad assumerci il rischio di aumenti dell’importo delle rate.
Qualsiasi mutuo si scelga di sottoscrivere, per tutelare le proprie finanze bisognerà sempre considerare due aspetti: la sostenibilità delle rate e il confronto di più offerte. Generalmente si ritiene che una rata sia sostenibile se non supera il 30% delle entrate. Per quanto riguarda il secondo aspetto, non bisogna limitarsi a chiedere informazioni sul costo di un mutuo alla sola banca di cui si è clienti, ma è consigliato confrontare le offerte di più banche, in modo da scegliere quella più vantaggiosa.
E se si volessero modificare le condizioni del contratto di mutuo? Si può fare attraverso due modalità: la rinegoziazione e la surroga. Con la prima il titolare di un mutuo chiede alla propria banca di modificare le condizioni contrattuali, ad esempio allungando la durata del prestito ma diminuendo il costo delle rate. L’altra soluzione, ovvero la surroga, consiste nel trasferire il proprio mutuo presso un altro intermediario che offre condizioni più vantaggiose.A cura di Sofia Spagnoli