Martedì 16 Aprile 2024

Napoli, omicidio Gennaro Cesarano: processo d’appello da rifare

Secondo la Corte di Cassazione non ci fu premeditazione da parte dei colpevoli, che scaricarono 24 colpi di pistola per le strade del rione Sanità uccidendo il 17enne

La statua in ricordo di Gennaro Cesarano, nel rione Sanità a Napoli

La scultura di Genny Cesarano, vittima innocente di camorra a Piazza San Vincenzo alla Sanità, nel giorno in cui sono stati identificati mandanti e killer dell'esecuzione a Napoli, 20 Gennaio 2017.

Napoli, 13 giugno 2021 – Svolta nel processo sulla morte di Gennaro Cesarano, il 17enne ucciso il 6 settembre 2015 da alcuni colpi di pistola per le strade del quartiere Sanità a Napoli. La Corte di Cassazione ha infatti ordinato un nuovo processo, che si terrà presso la Corte di Assise di Appello di Napoli, per gli imputati inizialmente condannati sia in primo che in secondo grado per omicidio premeditato.

Un nuovo processo

Ora, secondo la Suprema Corte, dovrà essere ulteriormente analizzato proprio l’aspetto della premeditazione. Secondo la difesa dei colpevoli, infatti, l’omicidio non fu un gesto voluto ma il risultato di un errore, frutto a sua volta di un raid che aveva come obbiettivo altre persone. "La strategia del collegio difensivo - ha fatto sapere l'avvocato difensore Enrico Di Finizio - è stata finalmente presa in considerazione. Sembrava di palese evidenza che l'omicidio del povero Genny Cesarano non fosse stato il frutto di un proposito premeditato".

La vicenda

Per la tragica morte di Gennaro Cesarano, rispettivamente il 6 dicembre 2017 e l'11 luglio 2019, erano stati condannati all'ergastolo Antonio Buono, Luigi Cutarelli e Ciro Perfetto. L’agguato fu ordinato da Carlo Lo Russo, esponente di vertice dell'omonimo clan, per uccidere elementi del gruppo malavitoso rivale guidato da Pietro Esposito. La pioggia di fuoco scatenata dai killer (24 i colpi di pistola esplosi la notte del 6 settembre 2015) avrebbe dovuto raggiungere Antonio Mazzarelli, Dario Mattei, Giuseppe Ferraiuolo e Raffaele Bacio Terracino che, invece, riuscirono a mettersi in salvo.  

Il ricordo di Gennaro

I proiettili raggiunsero invece il povero Cesarano, conosciuto da tutti come Genny, che fu quindi vittima innocente ed estranea alle dinamiche di camorra. Nella piazza dove venne ucciso adesso c’è una statua che lo ricorda. 

Le reazioni della famiglia

La decisione di indire un nuovo processo ha scosso la famiglia Cesarano, già sconvolta dalla perdita del giovane Gennaro: "E' ammirevole la compostezza con la quale la famiglia ha affrontato l'intera vicenda giudiziaria, ma questa volta non possiamo nascondere il dolore per questa decisione. La famiglia Cesarano auspica che al più presto possa terminare l'iter giudiziario sulla morte del povero Genny", ha dichiarato l'avvocato Marco Campora, legale della famiglia Cesarano.