Giovedì 25 Aprile 2024

Napoli, opere d’arte rubate nelle chiese: sgominata banda di 29 ricettatori

I Carabinieri questa mattina hanno restituito al parroco di Massalubrense un dipinto a olio su tela trafugato nel 2014: arrestati i 29 membri del gruppo criminale

Il dipinto “Adorazione del Bambino” restituito alla Chiesa

Il dipinto “Adorazione del Bambino” restituito alla Chiesa

Napoli, 27 giugno 2021 - È stato restituito questa mattina al parroco al termine della messa il dipinto a olio su tela “Adorazione del Bambino”, trafugato sette anni fa, nel gennaio del 2014, dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie a Massalubrense, nell’area metropolitana di Napoli.

I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli lo hanno ritrovato insieme ad altre opere d’arte e oggetti antichi dopo aver smantellato una banda composta da 29 persone con base logistica in Campania che ricettava beni preziosi rubati.

Le opere rubate

Sono ben 55 i furti ricostruiti dai Carabinieri. Gli oggetti recuperati nell’operazione che ha portato in manette i ricettatori provengono da luoghi di culto e istituti religiosi, ma anche abitazioni private, sparsi sull’intero territorio nazionale, da Bolzano a Catania. 

Tra le opere d’arte più importanti, oltre a quella restituita questa mattina, l’intero tesoro di San Donato, trafugato dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli di Acerno, in Provincia di Salerno, e due busti in legno raffiguranti “San Paolo” e “San Pietro”, rubati dalla chiesa di San Carlo a Cave, nell’area metropolitana di Roma Capitale.

La banda di ricettatori sgominata

Le indagini hanno permesso di accertare che la banda era attiva già da molti anni nel settore dell’antiquariato e dei beni ecclesiastici grazie alle specifiche conoscenze dei ricettatori che, appassionati d’arte o, in alcuni casi, ex titolari di negozi, costituivano il tramite per la commercializzazione degli oggetti. 

La modalità operativa era consolidata: alcuni avevano il compito di effettuare sopralluoghi per individuare i luoghi di culto dove si trovavano dipinti o oggetti da poter rubare, altri si occupavano dell’individuazione dei canali illeciti di vendita. Ad altri ancora spettava, infine, la collocazione sul mercato dei pezzi rubati: dai mercati rionali per gli oggetti di minore pregio fino a trattative private nel caso di opere di notevole valore commerciale.