Venerdì 26 Aprile 2024

Milan e cinesi, giornata campale

Slitta a oggi il vertice sulla cessione del club con gli advisor della cordata cinese. E nelle stesse ore il presidente Berlusconi è finito sotto i ferri all’ospedale San Raffaele.

Il patron del Milan Silvio Berlusconi (LaPresse)

Il patron del Milan Silvio Berlusconi (LaPresse)

Milano, 14 Giugno 2016 -  Ore cruciali per il futuro del Milan, impegnato su due fronti molto diversi ma ugualmente cruciali per le sorti del club rossonero. È il giorno dell’intervento a cuore aperto su Silvio Berlusconi, ricoverato da una settimana al San Raffaele per uno scompenso cardiaco che gli ha fatto rischiare la vita. L’ex Cavaliere è entrato di prima mattina in sala operatoria per farsi sostituire la valvola aortica dall’equipe guidata dal professor Ottavio Alfieri, primario dell'U.O. di Cardiochirurgia dell’Irccs Ospedale San Raffaele. Presente anche professor Alberto Zangrillo, medico personale di Berlusconi nonché primario dell’U.O. di Anestesia e Rianimazione Generale e di Anestesia e Rianimazione Cardio-toraco-vascolare dell’ospedale milanese. Il patron milanista avrà poi bisogno di un mesetto per tornare alla normalità, ma i 7-8 imprenditori cinesi riuniti in una cordata non aspettano e già in queste ore i suoi emissari stanno verificando di persona lo stato della trattativa per il 70% della società.

L’incontro programmato in un primo tempo per ieri è stato spostato a oggi. In assenza di Berlusconi i vertici della Fininvest stanno comunque continuando a mettere a punto i dettagli del contratto, che dovrebbe essere firmato entro la fine di giugno dopo lo slittamento dei termini per i negoziati in esclusiva dal 15 giugno. L’advisor italoamericano Sal Galatioto e il suo braccio destro britannico Nicholas Gancikoff vengono ricevuti dall’amministratore delegato di Fininvest Pasquale Cannatelli, dal direttore generale Danilo Pellegrino e dal direttore Business Development Alessandro Franzosi. Questioni tecnico-legali a parte la sostanza del problema è sempre la stessa, ovvero la holding della famiglia Berlusconi pretende non solo circa mezzo miliardo di euro per la maggioranza delle quote, ma anche la garanzia che gli aspiranti acquirenti asiatici rilanceranno la squadra con investimenti da circa 100 milioni di euro l’anno per le prossime tre stagioni. Resta anche da stabilire il futuro ruolo del presidente, che non vuole andarsene subito dopo 30 anni alla guida del Milan.

E non si tratta di un solo summit ma di una serie visto che Galatioto rimarrà a Milano fino a venerdì, quando volerà di nuovo a Londra per riferire alla cordata sullo stato della trattativa. In questo quadro resta inevitabilmente congelato il mercato e Adriano Galliani ha le mani legate. Questo inevitabile immobilismo rischia però di costare caro, prima di tutto per la guida della squadra. Se Unai Emery è ormai del il Paris Saint Germain Manuel Pellegrini resta invece libero e non è nemmeno più corteggiato dall’Everton, che ha scelto Ronald Koeman. Ma l’ex tecnico del Manchester City ha mercato e il Milan dovrà far valere al più presto il preaccordo con lui se non si vuole confermare Brocchi. Intanto i Citizens stanno per battere la concorrenza rossonera per Nolito, l’attaccante esterno spagnolo del Celta Vigo avrebbe già un preaccordo e firmerà per la squadra di Pep Guardiola dopo gli Europei.