Giovedì 25 Aprile 2024

Nebbia e sole, anticiclone a due facce. Perché fa più freddo in pianura e quanto dura: le previsioni

Edoardo Ferrara (3BMeteo): “Nei giorni scorsi registrato lo zero termico a 3.900 metri, come in piena estate”

Roma, 29 gennaio 2024 – Anticiclone invernale a due facce: tra nebbia e sole. Anche oggi, 29 gennaio, primo tra i giorni della merlaEdoardo Ferrara di 3BMeteo spiega: “Soprattutto in Pianura padana, sono caratteristiche classiche”. Ecco quanto durerà e perché fa più caldo in montagna.

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Nebbia e sole: anticiclone a due facce
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Caldo anomalo, quanto durerà

L’anticiclone e le temperature anomale di questi giorni nelle previsioni del meteorologo dureranno “almeno fino al 4-5 febbraio. Avremo tempo soleggiato, parzialmente nuvoloso ma secco e spesso nebbioso, soprattutto in Pianura padana. Dopo il 5, le perturbazioni potrebbero tornare a spingersi verso il Mediterraneo”.

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Le temperature: previsioni

Ma da qui al 5 febbraio che temperature ci dobbiamo aspettare? “In pianura, in media, i valori oscilleranno tra meno 2 e 7 gradi – anticipa il meteorologo -. In montagna invece si potrà arrivare anche a 12 gradi, a una latitudine di 1.500 metri”. Nei giorni scorsi, ricorda Ferrara, “si è registrato lo zero termico a 3.900 metri. Come in piena estate”.

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Il fenomeno dell’inversione termica

Un altro classico dell’alta pressione invernale, chiarisce l’esperto, è il fenomeno dell’inversione termica. “Con la nebbia – è la spiegazione –l’aria più fredda e pesante rimane incastrata in pianura. Salendo di quota, la temperatura aumenta. Perché l’aria calda, più leggera, galleggia sullo strato di quella fredda. Per questo, con l’alta pressione, è più caldo in montagna”.

Nebbia e inquinamento

L’inversione termica, spiega Ferrara, “è anche il motivo per cui l’aria non circola. Da qui il problema dell’inquinamento. La nebbia, conclude Ferrara, “è un grande classico dell’inverno” e si forma “a causa del ristagno di umidità nei bassi strati, nelle aree più vocate”. Quindi nella solita Val padana ma “anche nelle vallate del centro, toscane e umbre”.

Naturalmente, precisa il meteorologo, “la nebbia si forma solo per condensazione dell’umidità. Ma si può mescolare al ristagno dei fumi, delle attività industriali etc, dando origine allo smog”.