Giovedì 16 Maggio 2024

Il whiskey americano lascia le impronte digitali

Un team di studiosi ha scoperto che i distillati americani, quando evaporano, producono delle impronte uniche e inconfondibili

Le "impronte" del whiskey - Foto: Williams, Brown, Carrithers / University of Louisville

Le "impronte" del whiskey - Foto: Williams, Brown, Carrithers / University of Louisville

C'è un modo particolare per distinguere un whiskey americano da un altro: le sue impronte digitali. Un team della University of Louisville ha scoperto che questi distillati, evaporando in determinate condizioni, producono delle strutture uniche e distintive, cosa che invece non accade con i whisky scozzesi o irlandesi. I risultati dello studio sono stati pubblicato sulla rivista Physical Review Fluids. Lo spunto iniziale è venuto da una ricerca precedente, che aveva rilevato come una goccia di whisky scozzese, evaporando, lascia un deposito uniforme simile a una serie di cerchi concentrici. Incuriositi, i ricercatori della University of Louisville si sono domandati cosa sarebbe accaduto con il whiskey di casa loro. I due prodotti hanno, fra le altre, una differenza sostanziale nel processo di invecchiamento: quello scozzese affina in botti già utilizzate in precedenza per bourbon o sherry, quello americano invece in botti nuove di quercia carbonizzata. A parità di tempo di invecchiamento, il whiskey estrae dal fusto più composti insolubili rispetto alla controparte scozzese. I ricercatori hanno quindi preso in esame 66 distillati degli Stati Uniti. Di ciascuno hanno fatto evaporare in condizioni controllate alcune piccolissime gocce diluite, notando che, a seconda di quanta acqua era stata aggiunta, lasciavano un deposito di forma diversa: uniforme con alcol portato al 35%, simile ai cerchi impressi dalle tazze di caffè con alcol al 10%. Il risultato più sorprendente lo hanno dato però le gocce con alcol al 20%, che hanno generato in tutti i casi (tranne una sola eccezione) strutture simili a ragnatele, diverse per ogni singolo tipo di whiskey. Una sorta di impronte digitali, appunto, uniche e inconfondibili. Alcune immagini di queste impronte sono state raccolte in un poster che potete vedere qui. Ma al di là di produrre immagini ad effetto, la procedura, una volta ottimizzata, potrebbe avere utili applicazioni pratiche, permettendo ad esempio di valutare la qualità di una partita di distillato, oppure di riconoscere se un whiskey è originale o se si tratta di un prodotto contraffatto. Leggi anche: - Il primo whisky al mondo creato dall'intelligenza artificiale - Anche la Corea del Nord adesso produce il suo whisky - Anche Michael Jordan entra nel business della tequila

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