Un brano, ‘Minimal’, e un videoclip che anticipano l’uscita di un disco che uscirà dopo oltre un anno di lavoro fra l’Italia e Los Angeles: Valentina Parisse è un’artista raffinatamente pop, delicatamente sofisticata eppure con un’energia e un talento che si possono riconoscere in pochi musicisti e cantautori.
Valentina, ‘Minimal’ è un brano uscito d’estate ma ricco di contenuti. Non temi di essere un po’ in controtendenza per questo motivo?
“Non è un brano prettamente estivo. E’ come una persona che nasce ad agosto: è capitato. Sono una persona che si mette tanto in discussione, sto lavorando a questo nuovo progetto da più di un anno e mi chiedo spesso se abbia senso farlo in questo modo. Se scrivi un libro è più facile perché lo spazio a disposizione è maggiore, nelle canzoni bisogna concentrare tutto. Mi piace selezionare bene le parole, viaggiare tanto mi ha convinta che la nostra lingua ha una ricchezza incredibile. Sono un’alternativa inconsapevole (ride, ndr)”.
Da indipendente hai mai avuto la tentazione di lasciar perdere?
“Ogni mattina penso che vorrei fare qualcosa di meno elaborato e laborioso (ride, ndr). Però io sono una perfezionista, faccio questo mestiere con amore, perché ho scelto questo lavoro. Il fatto di essere un’indipendente mi dà il boost per fare sempre meglio, migliorare me stessa”.
Essere indipendente non è facile…
"Ho iniziato a fare musica nel momento in cui il mercato discografico era già in crisi, sono nata in un momento di scomodità. Ho costituito la Lab, la mia etichetta, appena sono tornata dal Canada. Lì tutti avevano una startup e ho deciso anch’io di puntare su di me. Non conosco la comodità. Me la sono sfangata facendo tanti lavori, quindi per me è una condizione naturale”.
Il disco vedrà la luce prossimamente. Come è nato questo progetto?
“E’ nato fra Italia e America. Un mio caro amico anni fa mi ha detto che fare musica insieme è una delle più alte forme di rispetto. Stavo scrivendo a Los Angeles e ho conosciuto Chris (Lord Alge, vincitore di 5 Grammy, ha mixato il disco. Il produttore è Renzo Stone, ndr). La bellezza della musica e di questi personaggi è che c’è sempre l’entusiasmo della prima volta. È nato tutto in Italia. Questo disco parla di Italia, delle donne, anche in maniera molto ironica”.
Tu usi molto l’ironia anche nella tua musica…
“Certo, senza non si sopravvive. Io ho una passione smodata per i comici, ci vuole ironia. Bisogna trovare sempre un motivo per ridere sulla vita e anche sul proprio essere donna”.
La collaborazione dei sogni?
“La lista è enorme, anche prima di fare la musica la ascolto. In Italia mi piacerebbe molto lavorare con Cesare Cremonini, Calcutta, Jovanotti. All’estero con Lana Del Rey”.
Come è stato realizzare il video di ‘Minimal’?
“Un’esperienza folle. Io con gli hot pants che giro di notte a Los Angeles, ne abbiamo vissute di tutte. Per noi quello che conta è il messaggio: abbiamo tolto tutti i colori di Los Angeles perché è come se fosse qualsiasi altra città. La realtà oggi ti può far sentire schiacciato, devi trovare il coraggio di essere te stesso: questa è la sensazione che volevo trasmettere”.
I tuoi progetti futuri?
“L’album, probabilmente ep, e poi i live. Non vedo l’ora di eseguire dal vivo un paio di canzoni in particolare. Una è dedicata alle donne che hanno avuto a che fare con gli uomini accollo (ride, ndr)”.