Solstizio d'inverno: perché non cade sempre il 21 dicembre

Martedì 21 dicembre 2021, alle 16:58 ora italiana, il solstizio invernale inaugurerà ufficialmente l'inverno astronomico in Italia e in tutto il resto dell'emisfero boreale. Quello che a tutti gli effetti è il giorno più corto dell'anno non ha però una data fissa: è infatti cosa nota che cada spesso il 21, ma può anche avvenire in anticipo o slittare in avanti, fino al 23 dello stesso mese. Questi cambi dipendono dalla differenza che c'è tra il nostro calendario (detto gregoriano), che dura 365 giorni, e il tempo che la Terra impiega davvero per completare il proprio giro intorno al Sole, pari a 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 6 secondi. A voler essere ancora più precisi, la discrepanza effettiva è di 5 ore, 48 minuti e 46 secondi, a causa della cosiddetta precessione degli equinozi, un movimento molto lento della Terra simile a una trottola, che sottrae a quelle 6 ore una manciata di minuti. Per evitare il rischio che il calendario gregoriano e il ciclo delle stagioni non vadano più d'accordo l'intelletto umano ha escogitato l'anno bisestile, che ogni quattro anni aggiusta le cose le facendo comparire un giorno extra nel mese di febbraio (arrotondando: 6 ore x 4 = 24 ore). Questo tuttavia non basta: per far quadrare bene i conti, devono essere bisestili solo gli anni secolari (cioè che segnano il passaggio di secolo) divisibili per 400; ragione per cui l'anno 2000 è stato ad esempio bisestile, mentre il 2100 non lo sarà. L'artificio fa sì che gli eventi astronomici siano suscettibili a spostamenti di data. Nello specifico, il solstizio d'inverno balla per lo più tra il 21 e il 22 dicembre, ma in alcuni casi eccezionali può addirittura verificarsi il 20 o il 23 dicembre. Anche se per queste due date più insolite bisognerà attendere un bel po': i prossimi appuntamenti sono previsti nel 2080 (20 dicembre) e nel 2303 (23 dicembre).