Martedì 30 Aprile 2024

Ecco i nuovi sensori (low cost) per muoversi nel metaverso

Si chiama Mocopi ed è il nuovo sistema di sensori da indossare che tracciano il movimento del corpo e consentono una gestione completa del proprio avatar

I nuovi sensori come appaiono sul sito di Sony

I nuovi sensori come appaiono sul sito di Sony

Sei sensori che si posizionano in diverse parti del corpo e riescono a replicare i movimenti del proprio corpo nella realtà virtuale. Mocopi, sviluppato dalla Sony e svelato in esclusiva con un post sul proprio sito dall’azienda giapponese, è il primo sistema creato per la gestione del proprio avatar nel metaverso proposto agli utenti a un prezzo abbastanza basso: al cambio con lo yen nipponico dovrebbe costare circa 350 euro. Sarà possibile acquistarlo già nel 2023.

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I sei sensori che compongono Mocopi

Sei piccoli dispositivi di controllo, dalla forma rotonda e molto simili agli AirTag di Apple, che si applicano su diverse zone del corpo con delle fascette di velcro e tracciano i movimenti per replicarli nel metaverso. Mocopi è composto di sei sensori, due per le mani, due per le caviglie, uno per il bacino e uno per la testa. Il sistema funziona grazie ad una applicazione per smartphone sviluppata sempre da Sony: il software traccia il segnale dei dispositivi di controllo nelle diverse parti del corpo e li “replica” nella realtà virtuale. È necessaria una procedura di accoppiamento e calibrazione tra sensori e app che si svolge in modo molto veloce seguendo le istruzioni proposte sull’app. Mocopi si può usare con gli avatar già esistenti o si può utilizzare con personaggi virtuali nuovi di zecca. L’app è compatibile sia con i dispositivi Android che con quelli Apple.

Il vendita nel 2023

Il nuovo sistema di sensori per il metaverso di Sony sarà disponibile per gli utenti già nel 2023. Il prezzo (circa 350 euro) proposto dall’azienda giapponese è contenuto per una tecnologia di questo tipo e ben lontano dai visori Meta Quest Pro presentati da Zuckerberg a ottobre. Con Mocopi si potrebbe arrivare a una sorta di “metaverso low cost” capace di appassionare gli utenti, stimolati da una tecnologia a tratti rivoluzionaria ma che costa ancora troppo per quello che offre.

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