Giovedì 24 Luglio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Quando invecchiare diventa una colpa: "Diamo un calcio ai pregiudizi"

Nel saggio Ageismo. Il pregiudizio invisibile che discrimina gli anziani (nella foto), edito da Il Margine, il geriatra Marco Trabucchi...

Nel saggio Ageismo. Il pregiudizio invisibile che discrimina gli anziani (nella foto), edito da Il Margine, il geriatra Marco Trabucchi...

Nel saggio Ageismo. Il pregiudizio invisibile che discrimina gli anziani (nella foto), edito da Il Margine, il geriatra Marco Trabucchi...

Nel saggio Ageismo. Il pregiudizio invisibile che discrimina gli anziani (nella foto), edito da Il Margine, il geriatra Marco Trabucchi affronta con chiarezza e urgenza una delle forme più subdole e diffuse di discriminazione del nostro tempo: quella legata all’età. L’ageismo, termine introdotto alla fine degli anni Sessanta dallo psichiatra Robert Butler, è un pregiudizio silenzioso, radicato nella cultura, nel linguaggio e nelle pratiche quotidiane, che finisce per colpire le persone anziane in modo sistematico. Lo sguardo della società – e spesso anche delle istituzioni – tende a considerare l’età avanzata come un problema, un peso, una fase di declino priva di valore, anziché una stagione della vita ricca di esperienze, risorse e possibilità.

Trabucchi mette in luce come l’ageismo si annidi ovunque: nelle corsie degli ospedali, dove si tende a offrire cure meno aggressive ai pazienti anziani; nelle rappresentazioni mediatiche, che li dipingono come fragili, lenti, disorientati; nelle scelte politiche, che troppo spesso trascurano i bisogni e i diritti di una parte crescente della popolazione. Il punto centrale del libro è la consapevolezza che l’età non può e non deve diventare un criterio per definire il valore di una persona.

L’autore invita a un cambio di paradigma: riconoscere il ruolo attivo e fondamentale degli anziani nella società, promuovere il dialogo tra le generazioni, costruire una cultura dell’età che sia inclusiva, rispettosa e solidale.