La furia di Iron Mike si abbatte di nuovo sulla serie tv ispirata alla sua vita in arrivo il 25 agosto sulla piattaforma streaming statunitense Hulu. Fin da quando fu data notizia della realizzazione, a febbraio 2021, Mike Tyson si disse contrario a questo biopic in otto puntate, con Trevante Rhodes nei panni del pugile – la cui storia è raccontata dall’adolescenza ai trionfi sul ring e agli scandali – e nel cast Harvey Keytel. Regia e sceneggiatura sono di Craig Gillespie e Steven Rogers, che hanno già portato al cinema (e a tre nomination agli Oscar) la violenta e tragica vita della pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding nel film del 2017 con Margot Robbie I, Tonya. L’ira di Tyson si è manifestata via social sabato quando l’ex campione del mondo dei pesi massimi, oggi 56 anni, ha postato sul suo Instagram due messaggi di fuoco: nel primo post ha elogiato il "fratello" Dana White, presidente in carica della prima organizzazione di arti marziali miste Ultimate Fighting Championship, poiché avrebbe rifiutato i milioni che "diperatamente" Hulu avrebbe offerto a Dana e potenzialmente alla Ufcper promuovere la fiction: White ha rifiutato perché "onora l’amicizia e tratta le persone con dignità", ha scritto Tyson denunciando anche che Hulu al pugile non ha "offerto un dollaro: hanno rubato la mia storia, si comportano da padroni degli schiavi". Poi, poco dopo, con un secondo post, Tyson ha ribadito tutto, usando parole ancora più dirette e più forti: "Non lasciatevi ingannare da Hulu. Non approvo la loro storia sulla mia vita. Non siamo nel 1822. Siamo nel 2022. Mi hanno rubato la storia della mia vita e non mi hanno pagato. Per i dirigenti di Hulu sono solo un n***o che possono vendere all’asta". Dopo che Mike ha ricevuto il via libera da Hulu, Tyson ha firmato come produttore esecutivo di una sua serie sulla sua vita, con Jamie Foxx protagonista; ma la produzione non ha trovato una rete, ed è rimasta bloccata.
