Milano, 10 maggio – Bridgerton, la serie cult di Netflix è stata presentata ieri a Milano, in occasione dell’uscita della terza stagione il 16 maggio. L'attrice irlandese Nicola Coughlan, protagonista dei nuovi episodi nei panni di Penelope Featherington, ha dichiarato che un tema centrale della stagione sarà la vulnerabilità, attraverso un’esplorazione del suo personaggio e del rapporto con Colin, uno degli otto Bridgerton da cui prende il nome la serie, interpretato da Luke Newton.
Tratta dai bestseller di Julia Quinn, la serie “made in Shondaland” è ambientata nel mondo aristocratico della società londinese della Regency Era, nel secondo decennio dell’800. La terza stagione è basata sul libro “Romancing Mister Bridgerton” (tradotto in italiano “Un uomo da conquistare”, pubblicato da Mondadori), il quarto volume della serie “Bridgerton”, composta da otto romanzi. Dalla pubblicazione del primo volume nel 2000, “The Duke and I" (in italiano “Il duca e io”) Quinn ha velocemente scalato le classifiche del New York Times, diventando l’autrice di besteller numero uno. “Romancing Mister Bridgerton”, che già aveva visto un boom di vendite al momento della sua pubblicazione nel 2002, è tornato tra i bestseller con l’uscita della serie di Chris Van Dusen nel 2020. Come suggerisce il titolo, il focus di questa storia è su Penelope che, dopo aver passato una vita ad ammirare da lontano Colin Bridgerton, pensa di sapere tutto di lui. E proprio così inciampa nel suo segreto più profondo, scoprendo che forse non lo conosce affatto. Allo stesso tempo, Colin è stanco della monotonia della vita e del ruolo del “bello senza cervello” che gli è sempre stato affibbiato. Ma più di tutto, è stanco dell’ossessione di tutti per la misteriosa Lady Whistledown, che sembra non riuscire a pubblicare un'edizione delle sue cronache di gossip senza menzionarlo nel primo paragrafo. Dagli scintillanti balli a Mayfair ai nobili palazzi di Park Lane, nulla infatti sembra sfuggire alle orecchie di Lady Whistledown. Ciò che Colin non sa è che è proprio Penelope a celarsi dietro di lei.
Questo capitolo si apre con un grosso cambiamento per i due personaggi. Penelope, dopo aver sentito parole denigratorie nei suoi confronti da parte di Colin, decide di guardare altrove e dedicarsi alla ricerca di un marito. Questo cambio di atteggiamento sembra turbare Colin, che per riconquistare la sua amicizia si offre di aiutarla a trovare fiducia in se stessa per conquistare un marito. Così il rapporto tra i due personaggi inizia a cambiare, ad evolversi insieme a loro mentre si scoprono a vicenda. “Penelope fa un makeover estetico totale, ma è superficiale perché non crede in se stessa – ha raccontato Coughlan alla stampa – proprio come Colin non crede in se stesso. Crescono insieme e finalmente si trovano”. “Anche il fiore più timido prima o poi sboccia” è il claim della nuova stagione, ha precisato l’attrice, specialmente per quanto riguarda il personaggio di Penelope.
Secondo alcuni lettori, “Romancing Mister Bridgerton” è uno dei più “spicy” (“piccanti”) tra i gli otto romanzi di Quinn, specialmente per quanto riguarda le scene di sesso, di cui hanno parlato brevemente anche gli attori durante la presentazione a Milano. Le scene sono state girate in presenza di un “intimacy coordinator” che ha reso tutto più semplice, ha spiegato Coughlan: “abbiamo girato una scena scritta benissimo, reale, onesta e sexy” ha detto l’attrice, affermazione che sembra suggerire un adattamento fedele al romanzo. Sebbene la trama di fondo sia stata più o meno mantenuta, le prime due stagioni di Bridgerton hanno presentato delle differenze rispetto ai libri da cui sono state tratte (rispettivamente il primo volume, “The Duke and I” e il secondo, “The Viscount Who Loved Me”). Particolare attenzione hanno ricevuto le scelte di casting di Van Dusen per esempio, che hanno incluso attori e attrici afrodiscendenti e di origine indiana per interpretare personaggi originariamente bianchi. Il creatore della serie ha dichiarato di essersi ispirato al “dibattito storico sulle rivendicazioni di discendenza africana della regina Carlotta”, e voleva basare la serie “in una Storia alternativa” in cui Carlotta aveva “un’eredità multirazziale”. Scelta che ha suscitato elogi e dibattiti da parte del pubblico, così come altri cambiamenti attuati dagli sceneggiatori nell’adattamento della trama e delle storie dei personaggi. Aver letto i libri non basta quindi, e anche la terza stagione potrebbe riservare delle sorprese per i fan della serie.