Venerdì 26 Aprile 2024

Internet elisir di lunga vita? Nasce il “vecchiogiovane“ social

Da 25 anni la rete ci avviluppa, s’insinua nella nostra vita, riempie le ore del giorno e della notte. È la prima volta, da quando esiste, che una generazione entra nella terza età: non era mai capitato prima. Questa vecchiaia è differente dalle passate: lo dice Massimo Mantellini, classe 1961, grande esperto di internet, in un attraente libriccino, sentimentale e amaro insieme, Invecchiare al tempo della rete. L’anziano si misura con il tempo svanito, col bisogno bruciante di fermarlo per poterne ancora fruire, con il bilancio di una vita. L’esistenza non è più “davanti“, è “dietro le spalle“. Il corpo si mostra fragile – lo specchio è implacabile – ma spesso l‘anima è giovane e il cervello vivace.

Ed ecco che la rete interviene: tramuta il sessanta-settantenne in una figura nuova, il vecchiogiovane, annulla le distanze anagrafiche, apre spazi da esplorare, promuove conoscenze, discussioni scambi intellettuali, perfino nuovi amori. Il vecchiogiovane amalgama il mondo antico e nuovo. Sui social si crea “amicizie“ (ne perde di continuo, ma ciò vale a tutte le età), si appassiona ai “commenti“ e a volte finge di sapere, si costruisce un’autorità che magari tende a perdere nel mondo reale, dato che ha abbandonato il lavoro. Insomma, rinasce a nuova vita. Non è escluso tuttavia che arrivi il momento della ritirata, e allora getterà la spugna: stanco, chiederà di essere fino in fondo anziano, come una volta. La tecnologia avanza, è complicato starle dietro, meglio rinunciare; inutile rincorrere sfuggenti amori; faticoso inseguire la giovinezza dileguata.

A questo punto, forse, deciderà di riposare, di rendersi finalmente “invisibile“, di diventare serenamente “vecchio“.

Giuseppina La Face

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