Giovedì 25 Aprile 2024

Il ritorno dei lupi è un messaggio "Sentiamoci animali, non più dèi"

L’Irpinia è nota per essere la “Terra dei lupi“, ma di lupi da quelle parti se ne vedono ben pochi. Lo sterminio, fino all’estinzione, è arrivato anche lì, a dimostrazione di quanto sia distruttiva l’azione delle comunità umane quando si fanno prendere da certe ossessioni. Solo da qualche tempo, sull’onda di un ripopolamento spontaneo partito dalle Alpi, frutto delle normative di protezione della specie, i lupi sono tornati nella loro “Terra“ irpina. Ma per vederli, studiarli, documentarne le abitudini, ci vogliono missioni speciali, e magari anche persone un po’ speciali, come Mia Canestrini, la “ragazza dei lupi“ (titolo del suo primo libro, uscito nel 2019), una donna che al rigore della professione di “lupologa“ unisce passione per la natura e per gli animali, oltre che per la scrittura.

Canestrini è arrivata in Irpinia con un progetto di studio ad hoc e i lupi alla fine li ha trovati, dopo mesi di ricerche e appostamenti: "Eccoli, i miei lupi – scrive, descrivendo il momento della “scoperta“ tramite fototrappola – Sul piccolo schermo sono comparsi un maschio e una femmina, in diversi passaggi, code dritte, intenti ad annusare, marcare e aspettarsi". Il momento è magico, ma se Mia chiama i due lupi Dixan e Varichina, è perché in quel punto c’è un torrente che raccoglie le acque nere di alcune case...

Mia Canestrini racconta molto di sé, della solitudine della lupologa e del piccolo mondo di montanari e pastori che incontra; racconta anche, però, di un attacco alla natura che sgomenta: "Dobbiamo ripensarci – scrive nelle conclusioni – come animali e non come dèi, riconquistare il nostro posto all’interno degli ecosistemi naturali, e non al di sopra (...) Cogliamo il ritorno del lupo come quello di un messaggero, l’unico, per storia, in grado di riportarci sui nostri passi".

Lorenzo Guadagnucci

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