Giovedì 2 Maggio 2024

Il futuro Gucci? Un viaggio nel sexy passato

Per il post Alessandro Michele, aspettando Sabato De Sarno, la maison ritrova la sua storia. Partendo dalla raffinata sensualità di Tom Ford

La sfilata Gucci

La sfilata Gucci

Il cuore di Gucci batte forte, la maison è viva e pulsante, le idee, le emozioni e le sorprese sembrano non avere fine. E al termine della sfilata a Milano per la collezione autunno-inverno 2023-2024 tutti i ragazzi del team stilistico interno alla maison si mostrano dal vivo, uomini e donne di tutte le età, da chi ha poco più di venti anni a chi proprio venti anni li ha passati al lavoro in Gucci, ognuno con la sua specialità, a prendersi un meritatissimo applauso. Prima di tutto per il rispetto che hanno portato a tutti i loro maestri stilisti, di ieri e dell’altro ieri, con una sfilata di best seller che sembrano non avere tempo tanto sono nel mito dello stile. A cominciare da Tom Ford e dalla sua favolosa era a tutta sensualità di Gucci, fin dalla prima uscita: la modella in gonna di raso nero austera con sopra solo un minuscolo reggiseno di maglia di metallo tempestato di cristallo.

Hanno ragione a sorridere e a essere positivi il patron del Gruppo Kering Francois Henri Pinault al defilè con la moglie Salma Hayek e il presidente di Gucci Marco Bizzarri, la macchina gira a mille e riesce a intrigare il mondo della moda anche in questi mesi di passaggio, dall’era trionfante di Alessandro Michele che ha lasciato nel novembre 2022 alla nuova storia che andrà in palcoscenico a settembre con la prima sfilata di Gucci donna di Sabato De Sarno. In questa situazione certo non facile il brand che ha chiuso il 2022 con 10 miliardi e 500 milioni di fatturato dimostra ancora una volta di essere vincente. Stavolta il team ha riletto in abbondanza e con vivacità gli anni bellissimi di Tom Ford direttore creativo, con quelle donne che solo lui sapeva scoprire e mettere a nudo senza essere mai volgare. Non mancano i riferimenti al genio di Alessandro Michele come gli omaggi all’heritage con due modelli di borse. La Horsebit ingigantita rilanciata da Tom e sempre coi bei morsetti, e la Jackie che diventa più grande e più allungata.

Laetitia Casta, bella e maestosa come sempre chiude il defilè di Tod’s nell’incanto grandioso dell’Hangar Pirelli alla Bicocca sotto i giganteschi Palazzi Celesti di Kiefer. Una presenza che sottolinea come Tod’s continui a crescere in eccellenza e qualità di prodotto ma anche molto in creatività grazie al gusto e all’esperienza di Walter Chiapponi, direttore creativo prima di tutto rispettoso della cultura del brand che ha per patron generoso e illuminato Diego Della Valle. Proprio lui prima dell’inizio della sfilata lancia un appello alle imprese italiane perché si uniscano per il bene del Paese. "Nel nostro mestiere molti fanno e dicono, molti dicono e non fanno – spiega il presidente del Gruppo Tod’s – a quelli direi: “do it!“.

Mai come ora l’italian lifestyle può aiutare le imprese, soprattutto le piccole, perché il mondo vuole venire qua. E soprattutto le imprese più forti devono mettersi a disposizione del territori perché quello si può fare immediatamente. L’idea nostra è che l’impresa deve portare benessere a tutto e a tutti, come abbiamo fatto noi con le scuole e col Colosseo". Questi gli impegni che nella moda si traducono in una collezione di grande bellezza e preziosità, fatta tutta in Italia da maestri artigiani che Della Valle esalta e protegge, e che Walter Chiapponi valorizza al massimo nei modelli in passerella. Rigore e rigidità delle costruzioni, volumi ampi e importanti, parka da urlo che sembrano usciti da un atelier di couture, minigonne e maxicoat, ballerine e scarpe col tacco, abiti longilinei di maglia, nessuna decorazione perché parlano forme e tagli, materia e filosofia del bel vestire, con "un tocco di sensualità alla Newton e una punta di erotismo alla Belle de Jour" come dice Chiapponi.

Ieri sera nello showroom di René Caovilla il presidente e direttore creativo del marchio di scarpe da donna più bello del mondo, Fernando Caovilla, ha festeggiato 50 anni di successo e di bellezza con una mostra storica sul suo lavoro di maestro di sublime artigianalità e di successi internazionali con la scarpa storica Cleo in tutte le sue evoluzioni, compresa quella con la spirale-serpente che sale dal collo del piede alla caviglia e si illumina di 700 brillanti veri.

 

 

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