Domenica 6 Ottobre 2024
RICCARDO JANNELLO
Magazine

Gitanjali Rao, una quindicenne scienziata di razza

Per la rivista Time è la "giovane dell'anno", scelta tra 5mila candidati

Gitanjali  Rao

Gitanjali Rao

New York, 4 novembre 2020 - Ascontandola chiacchierare con Angelina Jolie viene naturale pensare quello che l’attrice e inviata dell’Onu per i rifugiati ha detto a Gitanjali Rao, la scienziata e inventrice quindicenne prima "Kid of the Year" sulla copertina di Time, riconoscimento riservato a giovani americani fra gli 8 e i 16 anni che si distinguono in scienza, arte e altro. La rivista ha deciso di affiancare il "kid" alla "Person of the Year" che sarà nota nei prossimi giorni. "Non mi sembra di parlare con un’adolescente del Colorado – le ha detto Brangelina -, ma con uno scienziato di 60 anni con i capelli bianchi e che lavora al Cern di Ginevra".

In realtà un’adolescente è già stata "Person of the Year": nel 2019 Greta Thunberg di anni ne aveva 16. Ma Gitanjali è comunque una predestinata, indicata da Forbes nelle 30 Under 30 più influenti del pianeta. La ragazza di origine indiana, nata nel 2005 a Lone Tree in Colorado e ora residente a Denver, già a dodici anni ha ricevuto il premio da 25mila dollari del Challenge 3M con l’invenzione di Tethys, macchina a batteria che rivela la quantità di piombo nell’acqua potabile. Da allora altri successi, segnalazioni e collaborazioni con importanti istituzioni, come il Massachusetts Institut of Technology di Boston dove Gitanjali vuole perfezionarsi in genetica ed epidemiologia.

Raccontandosi, la giovane scienziata ha sottolineato le sue parole d’ordine: osserva, fai brainstorming, ricerca, costruisci e comunica. E su quell’"assalto al cervello" Gitaljani insiste molto: "Devi usarlo soprattutto sfruttando tutto quello che eccita il tuo sapere. Io dico sempre: se lo posso fare io, ce la possono fare tutti".

Il curriculum della quindicenne è già pieno di cose in vari campi, sempre sfruttando la sua voglia di "portare un sorriso sul volto di qualcuno". Ecco quindi il progetto per combattere il cyberbullismo: una app sul telefono che si chiama Kindly "in grado – spiega - di rilevarlo in fase iniziale, sulla base dell’intelligenza artificiale. Ho codificato alcune parole considerate bullismo, quindi il mio motore di ricerca ha preso quelle parole e ne ha identificate di simili. Digiti una parola o una frase e sei in grado di capire se è bullismo. L’app ti dà la possibilità di modificarla o inviarla com’è. L’obiettivo non è punire. Da adolescente, so che a volte i miei compagni tendono a scatenarsi. Invece questa ti dà la possibilità di ripensare a ciò che stai dicendo in modo da sapere cosa fare la prossima volta".

Il sogno di Gitaljani è "creare una comunità globale di giovani innovatori per risolvere i problemi del mondo" (i suoi allievi sono già 30mila), idea che confessò a sua madre quando aveva dieci anni. Da lì non si è più fermata e la ricerca sul piombo nell’acqua ha entusiasmato tutti gli scienziati "senior" americani. L’ambiente e tutto ciò che ci circonda è importante per Gitaljani, ma anche i comportamenti individuali.

Ora sta lavorando a un prodotto che aiuta a diagnosticare la dipendenza da oppioidi da prescrizione in fase iniziale. "Sono molto interessata alla genetica – spiega la Rao -, questo è quello che mi piace, quindi ho deciso di lavorarci". Gitaljani prende sulle spalle la sua generazione: "Ci troviamo di fronte a vecchi problemi. Siamo seduti su questa pandemia globale ma allo stesso tempo abbiamo da risolvere guai che non abbiamo creato noi, come i problemi dei diritti umani o i cambiamenti climatici o lo smaltimento dei rifiuti. Chiedo ai giovani come me di impegnarsi ognuno nella cosa che più interessa e cercare di risolverla. Per esempio: io non sapevo fare il pane, ma mi sono detta: devo riuscirci. E così ho mischiato degli elementi e l’ho fatto. Ed era anche buono".