Venerdì 26 Aprile 2024

"Estetista di me stessa, ora canto D’Alessio"

Veterana del Festival, ha vinto nelle due categorie e l’ha anche presentato: torna a Sanremo con un nuovo look e con un brano di Gigi

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di Andrea

Spinelli

E tu chi sei? Che la cascata di capelli neri accovacciata sul divano dall’altra parte dello schermo sia l’Arisa formato Festival 2021 difficile intuirlo alla prima occhiata. Una nuova (ennesima) Rosalba in città. Ma fra i magnifici 26 di questa edizione numero 71, Berti esclusa, pochi conoscono Sanremo come lei, che l’ha vinto nel 2009 fra le Nuove Proposte con Sincerità e nel 2014 fra i Campioni con Controvento, conducendolo poi nel 2015 assieme a Carlo Conti, Emma e Rocío Muñoz Morales. Stavolta l’eroina de La notte, al secolo Rosalba Pippa, punta su Potevi fare di più, un brano edito dalla sua etichetta Pipshow (notare il gioco linguistico) firmato Gigi D’Alessio.

"Racconta la storia di una donna che cerca la forza di dire basta ad un amore che si è spento e ai continui tentativi di tenerlo in piedi - avverte - . Mettendo a dura prova la convivenza fra le persone all’interno delle stesse famiglie, lockdown ha tirato fuori la verità delle cose. Molte coppie sono scoppiate. Abbiamo avuto la possibilità di pensare al ‘qui e ora’. Questo mi fa intuire che la canzone sarà compresa".

Perché ha scelto un brano di D’Alessio?

"Perché quando l’ho sentito mi sono commossa. Nel testo, infatti, ho sentito una grandissima verità e io ho bisogno di cantare sentimenti autentici. Stimo tantissimo Gigi, persona estremamente sensibile che con questa canzone mi riavvicina fra l’altro alla mia terra, la Basilicata. E poco conta che non l’abbia scritto io, perché penso che i sentimenti degli esseri umani, soprattutto riguardo all’amore, siano un po’ circolari. In cui è facile ritrovarsi".

Il messaggio?

‘"Come dice Tiziano Ferro, l’amore è una cosa semplice. Il tempo per essere felici è poco e non dobbiamo sprecarlo, ma utilizzarlo per rendere felici noi e gli altri. Solo imparando ad amarci possiamo riconoscere l’amore degli altri evitando di scambiare lucciole per lanterne".

Quindi uno sprone per le donne.

"Non solo per loro; se viviamo una situazione che non ci rende felici, dobbiamo prenderci la responsabilità del disagio e fare in modo che le cose cambino".

S’è creata pure una sua etichetta.

"Sono padrona della mia musica, prima ero inesperta, ora sono più coraggiosa, mi butto di più... e do dignità ai miei sentimenti, se una canzone che ho scritto mi piace la porto avanti, non mi lascio più condizionare. Sono una persona curiosa e ho fatto tante esperienze diverse proprio per vedere situazioni diverse".

E questo nuovo aspetto?

"Sono una esteta ma anche un’estetista, mi piace cambiare per raccontare quello che sono in quel momento, anche magari imbruttendomi. Questo molti non lo capiscono, ma per me è essenziale".

Ornella Vanoni dice che, anche se lo studio è vuoto, quando si accende la luce della telecamera il pubblico è lì.

"Sì, ma a me il pubblico mancherà. Perché poterlo guardare negli occhi significa capire se lo stai rendendo felice oppure no, se il tuo lavoro gli piace. Mi mancherà pure il clima del Festival, il contatto con la gente, la calca in strada, i vignettisti con le loro caricature, i sosia di personaggi famosi come Pavarotti e la Pizzi a spasso per la città".

Andava fatto?

"Se al pubblico togli pure Sanremo, è finita. E poi una parte di lavoratori dello spettacolo grazie al Festival può avere l’occasione per rimettersi in bolla: tirarsi indietro sarebbe stato un errore. Sarà una settimana pieno di difficoltà, ma io la vivo come una ripartenza e come un’occasione per restituire ciò che mi è stato dato. Sopra e sotto al palco ce la metteremo tutta per fare grande festa e rallegrare gli italiani".

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