Giovedì 2 Maggio 2024

Siamo un po' più vicini alla clonazione del mammut?

Per la prima volta un gruppo di scienziati ha documentato tracce di attività biologica in alcuni campioni prelevati da un mammut

Il mammut, uno degli animali preistorici più iconici

Il mammut, uno degli animali preistorici più iconici

Il mammut potrebbe tornare in vita in stile Jurassic Park. L'ipotesi, che circola già da un po' di tempo, non è poi così fantascientifica, soprattutto alla luce di un nuovo brillante studio di un'equipe giapponese, che per la prima volta ha risvegliato segni di attività biologica dentro i nuclei cellulari di un proboscidato vissuto migliaia di anni fa. COSA HANNO FATTO GLI SCIENZIATI In partenza, gli scienziati della Kindai University hanno prelevato campioni di midollo osseo e di tessuto muscolare dalla gamba di Yuka, il baby mammut ritrovato nel 2010 nel permafrost siberiano, dove è rimasto eccezionalmente conservato per circa 28 mila anni. Le successive analisi hanno rivelato la presenza di cellule dotate di strutture nucleari non del tutto danneggiate, che sono state estratte e impiantate all'interno di alcuni ovociti di topo. L'ovocita è la cellula germinale che, in seguito a processo di divisione e maturazione, dà vita all'ovulo maturo nel sistema riproduttivo femminile. QUALCOSA SI MUOVE Una volta eseguito il trasferimento, i ricercatori hanno aggiunto alla cellula ibrido una manciata di proteine di topo, che, stando alle osservazioni, hanno dato inizio a una parziale risveglio dell'attività nucleare. In particolare, cinque cellule sono entrate in una fase che si verifica subito prima della divisione cellulare, sebbene manchino conferme sul pieno completamento del processo da parte dei nuclei. IL RITORNO DEL MAMMUT In un'intervista, la genetista Kei Miyamoto ha dichiarato che il lavoro del suo team rappresenta "un passo significativo verso il ritorno dei mammut dai morti". Ha tuttavia anche ammesso che l a possibilità di clonare questo gigante preistorico rimane ancora remota. "Vogliamo portare avanti i nostri studi verso lo stadio della divisione cellulare", ha aggiunto la ricercatrice, ma "abbiamo ancora molta strada da fare". I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.
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