Lunedì 29 Aprile 2024

Paola Cortellesi arriva fino a Hollywood

In Italia ‘C'è ancora domani’ ha venduto più biglietti di ‘Barbie’ e le testate americane di critica cinematografica se ne sono accorte

'C'è ancora domani'

'C'è ancora domani'

‘C'è ancora domani’ di Paola Cortellesi ha colpito nel cuore delle italiane e degli italiani più del fenomeno "Barbie" di Greta Gerwig e delle sue nove nomination ai Golden Globe 2024, riuscendo nell'impresa di far strappare ben 4.395.868 biglietti, diventando ufficialmente la pellicola più vista in sala del 2023 – e anche Film dell'anno dei Nastri d'Argento. Il successo non è stato di certo un caso, e se n'è accorta anche la testata di cinema e intrattenimento The Hollywood Reporter, uno dei due giornali statunitensi di settore più prestigiosi – l'altro è Variety –, che ha dedicato un articolo di approfondimento alla regista e interprete della protagonista.

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Il filo rosso

"Questo film ha senza dubbio colpito nel segno", scrive Scott Roxborough, per svariati motivi. Primo, il superamento del semplice richiamo al neorealismo di "Ladri di biciclette" o "Roma città aperta", al "dramma sociale che si svolge davanti al lavello della cucina", con il racconto di una tragedia – la violenza domestica – che è sempre accaduta, che collega nel tempo e ovunque nel mondo le storie di tutte le nonne, le madri e le figlie. È vero, sullo sfondo c'è l'anno del referendum istituzionale (1946), la prima volta che le donne italiane poterono votare, ma il pubblico vede al di là del dato storico e ritrova un film contemporaneo. Come ha detto Cortellesi nell'intervista: "Le radici [della cultura patriarcale] sono nel passato ma ancora molto presenti oggi".

Il dibattito

Poi c'è il dato economico. Più di 30,5 milioni di euro d'incasso finora, sesto film italiano di maggior successo di tutti i tempi e, con molta probabilità, destinato a scavalcare il quinto, "La vita è bella" (1997) di Roberto Benigni, che pure nel 1999 vinse tre premi Oscar per miglior film straniero, miglior attore protagonista e miglior colonna sonora. L'omicidio di Giulia Cecchettin lo scorso 11 novembre ha risvegliato le coscienze, commosso molte persone e spinto a parlare e condividere esperienze, scuole e istituti superiori hanno scelto di impostare un nuovo dibattito su femminicidi ed educazione sentimentale proprio a partire da "C'è ancora domani". D'altronde, anche questi temi sono una questione di cultura e tradizione, e capire cosa accadeva nel Dopoguerra ha la stessa importanza di capire cosa accade nel quotidiano.

Lo stile di Paola

C'è la professionalità sfaccettata e sempre impeccabile di Paola Cortellesi, presentatasi alla prova della regia cinematografica dopo una carriera da attrice e personaggio televisivo in cui ha saputo unire la profondità di un discorso sociale con la leggerezza di una risata, "senza mai salire in cattedra". Anche questo ritorna nel film. Prima scena: Delia si sveglia, a fianco c'è su marito Ivano (Valerio Mastandrea), gli dice allegramente "Buongiorno!" e lui, per tutta risposta, le da uno schiaffo, senza spiegazioni. Tra le mura domestiche il formato è in 4:3, come quello dei lungometraggi neorealisti, e la colonna sonora è un brano romantico degli Anni 40, mentre all'aperto lo schermo diventa un 16:9 e la musica è il rock Jon Spencer Blues Explosion. Le gag comiche, i pezzi di musical e soprattutto l'affresco di un uomo archetipico che è sì un mostro ma stupido, pietoso, il contrario di un idolo da imitare.

Successo oltre i confini

Infine, l'ultimo gol: aver trasceso gli schieramenti politici e coinvolto destra e sinistra nel dibattito. L'urgenza di vedere e ‘C'è ancora domani’ deriva dal fatto che "le persone sono stanche di una situazione in cui, solo in Italia, ogni 72 ore viene una donna viene uccisa solo perché tale", come ha spiegato Cortellesi. "Sono stanche di ascoltare la stessa storia ancora e ancora, vogliono fare qualcosa per aiutare il cambiamento". E si discute anche fuori dai confini nazionali: Vision Distribution ha detto a THR Roma di aver chiuso accordi di distribuzione con 18 paesi in tre continenti, mentre nei cinema europei il film ha fatto quasi il tutto esaurito già in Francia, Spagna e Paesi Bassi. Nel 2023, con ‘Barbie’ abbiamo capito che "le donne possono essere chiunque vogliano e con Delia che non serve "un brav'uomo" per salvare una ragazza, ma l'amore di una madre per la figlia.

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