Giovedì 18 Aprile 2024

Joaquin Phoenix si sdoppia per ‘Joker: Folie à Deux’ e ‘Beau ha paura’

Le immagini con Lady Gaga di nuovo sulla famosa scalinata del Bronx. E il 27 aprile arriva l'ultimo capolavoro horror di Ari Aster

'Joker: Folie à Deux'

'Joker: Folie à Deux'

Joaquin Phoenix a 49 anni è di nuovo sulla cresta dell'onda e si prepara a un doppio ritorno sulle scene. Dal set di ‘Joker: Folie à Deux’, il sequel di ‘Joker’ (2020) che uscirà nelle sale il 4 ottobre 2024, arrivano le immagini di lui e Lady Gaga che ballano sulla scalinata del Bronx di New York, resa ormai iconica dal primo film. Intanto, il 27 aprile arriva ‘Beau ha paura’, la nuova commedia horror diretta da Ari Aster che un fortunato pubblico di prescelti che ha potuto vedere, a sorpresa, all'Alamo Drafthouse di Brooklyn prima dell'uscita ufficiale nelle sale.

Sulle scale di Joker, di nuovo

Tanti elementi hanno fatto sì che, per il primo film ispirato al più famoso villain dei fumetti Dc, Joaquin Phoenix vincesse l'Oscar come miglior attore. Tra questi spicca, nella memoria collettiva la scena della danza sulla scalinata nei pressi di Shakespeare Avenue (Bronx, New York) al ritmo di ‘Rock and Roll Part 2’ di Gary Glitter. A giudicare dalle foto trapelate dal set del sequel, Todd Phillips, di nuovo dietro alla macchina da presa, vuole replicare. Phoenix nelle vesti del Joker e Lady Gaga in quelle di Harley Quinn sono immortalati, entrambi con il trucco da clown sul volto, mentre ballano sulle stesse scale: non si sa nulla, però, sulla musica che accompagnerà la scena.

Joker 2, le indiscrezioni

Secondo alcune indiscrezioni uscite sui giornali, per girare ‘Joker: Folie à Deux’, la troupe di Phillips ha girato in varie location di New York City per circa due settimane. I dettagli della trama rimangono ancora nascosti, si sa solo che il film dovrebbe essere un musical ambientato per li più all'Arkham Asylum, il manicomio dove Joker e Quinn si incontrano e si innamorano. L'originale ha incassato poco più di 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, si è aggiudicato il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia e ben 11 nomination agli Academy Awards, di cui due vinti: Phoenix per l'interpretazione e Hildur Guðnadóttir per la colonna sonora originale.

Arriva ‘Beau ha paura’

Un'altra pellicola che promette di far parlare parecchio di sé è ‘Beau ha paura’. Qui Phoenix è un uomo nevrotico che ha seri problemi nei confronti della madre: è colpito da una tragedia familiare e, durante un viaggio di ritorno verso casa, deve affrontare una sorta di fantasmagorica odissea. Beau, il protagonista, viene rapito da una coppia, perseguitato da un veterinario affetto da disturbo da stress post-traumatico, minacciato da un'adolescente che beve vernice e coinvolto in uno spettacolo di teatro sperimentale. A un certo punto, c'è anche una scena di sesso molto stravagante tra il personaggio di Phoenix e quello interpretato da Parker Posey. Tutto questo in tre ore di film.

Phoenix svenuto sul set

All'Alamo Drafthouse le persone erano andate, il primo aprile, pensando di vedere la director's cut di ‘Midsommar’, film del 2019 dello stesso Ari Aster, e invece gli è stato regalato ‘Beau ha paura’. Il regista, per Joaquin Phoenix, ha avuto solo parole d'elogio: "Quando prende un impegno, ci va fino in fondo. Ha fatto tutte le scene pericolose del suo personaggio". Cadere dalle scale, precipitare nel folto di una foresta, andare a sbattere contro le porte. L'attore si è immedesimato così intensamente che, secondo il racconto della collega Patti LuPone, madre di Beau nel film, a un certo punto "è anche svenuto durante le riprese".

Florence Pugh su ‘Midsommar’

Non è la prima volta che nei film diretti da Aster, che ha esordito nel mondo dei lungometraggi con Hereditary (2018), gli attori si spingono al limite delle loro possibilità. Florence Pugh, in una recente intervista in un podcast, ha parlato di come durante le riprese dell'horror ‘Midsommar’ abbia, per sua scelta, "abusato di se stessa". Nella pellicola Pugh è una studentessa di psicologia di nome Dani che vive un trauma molto forte. "Non avevo mai interpretato qualcuno che soffriva così tanto – ha spiegato l'attrice - immaginavo solo le cose peggiori". Che sia method acting o meno, a quanto pare Ari Aster tira fuori il meglio dai suoi interpreti. "Abbiamo girato in un campo, era molto caldo e parlavamo tre lingue diverse - ha aggiunto Pugh - quindi non direi che è stato tutto piacevole. D'altronde, perché fare un film del genere dovrebbe esserlo?".

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